In questi giorni tanto si è detto e fatto sulla nostra protesta, quindi riteniamo giusto chiarire a tutti le nostre motivazioni ed i nostri scopi. La protesta, come noto, è iniziata il 30 Ottobre, giorno del Beato Angelo: innanzitutto teniamo a chiarire che il Beato è stato la scintilla della nostra “presa di coscienza” ma assolutamente non il motivo alla base di essa, è stato solo una delle tante immotivate ingiustizie che ci siamo visti subire. Ad aver scatenato questa insurrezione sono state le regole restrittive della scuola e la mancanza assoluta di democraticità in essa.
Le vicissitudini che stanno accompagnando un'atipica campagna elettorale per l'elezione di presidente e consiglio regionali, portano a compimento un rituale tipico della fine di un ciclo politico.
Si assiste allo stucchevole spettacolo del calcio del mulo, con mezze tacche pronte ad attuare l'ennesima trasformazione, ammainando bandiere e issandone altre. Magari le stesse sulle quali fino al giorno prima avevano rovesciato contumelie e frasi impronunciabili.
Non me ne voglia il sindaco dott. Nicola Tenuta, persona per bene e capace, se utilizzo questo suo slogan, risultato poi vincente, della campagna elettorale 2013. A fine mandato i cittadini, attraverso il voto, giudicheranno se Tenuta avrà fatto bene o male. Questi primi dieci mesi di governo sono stati caratterizzati, però, da sole criticità e accanimenti personali. Non un atto di una certa importanza per la città, non un progetto in nessun settore. Solo ritardi e annunci.
Le polemiche sul Maca hanno avuto, se non altro, il grande merito di aver stimolato un interessante dibattito intorno alle sue prospettive e, più in generale, sulla cultura nella nostra comunità.
Questo probabilmente non sarebbe accaduto se al suo indirizzo l'assessore comunale alla Cultura, Prof.ssa Paola Capalbo, non avesse lanciato strali polemici particolarmente acuminati.
Anno 2004
Sono ad Acri per un matrimonio e mi trovo seduto in un grande tavolo rotondo dove si trova anche l'allora Sindaco di Acri il dr. Nicola Tenuta. Nel chiacchierare si parla anche del Palazzo Sanseverino Falcone. Il Sindaco dice che erano stati fatti dei tentativi per renderlo vivo come il museo delle contadinerie; un tentativo fallito, per portare il ramo di Agraria dell'Università di Cosenza e altre cose senza successo, oltre alla Sala Consigliare con attiguo il salone per congressi e manifestazioni varie.
Il dr.Tenuta mi rivolge la domanda: "Lei, cosa ne farebbe del Palazzo?" Rispondo, dopo una breve pausa riflessiva... UN MUSEO ! Brevemente, si parla di come e di cosa.
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