Ave, Maria,
perdona i miei peccati!
Sono peccatrice
e non so rendermene conto.
Santa Maria, ascolta
la mia preghiera,
insegnami ad essere
umile e paziente.
L'ira e la collera
accecano la mia fede.
di Anna Maria Algieri
Commento di Giuseppina Raio Marchesiello
alla poesia “Ave Maria” di Anna Maria Algieri
In un momento di profondo raccoglimento la poetessa Anna Algieri cerca conforto in una preghiera. La devozione alla Vergine Maria la spinge ad aprire il suo cuore e dare sfogo alle sue pene. Dalle sue labbra una invocazione: la consapevolezza di avere peccati di cui chiedere perdono, senza nascondere la sua fragilità nell’ammettere di non averne di essi piena consapevolezza. Lei sa di aver peccato, ma non si riconosce fin dove si è spinta nell’oscurità dello stesso. Con animo accorato l’artista implora la Vergine Maria di ascoltare la sua preghiera. Si sente molto provata dalle avversità della vita. I problemi urtano quotidianamente contro la sua persona e non la rendono immune dal macchiarsi. Così si sente vulnerabile, angosciata, appesantita, confusa, persa… L’ira e la collera sembrano gli unici sentimenti negativi utilizzati per poter far fronte a tanto disagio morale e sociale della vita.
La preghiera viene così confessata affinché la sua anima sia liberata da tanta sofferenza o pesantezza che macchiano e accecano la sua fede. Umiltà e pazienza chiede l’autrice della poesia alla Vergine Maria, sentimenti unici e vincenti affinché le diano la forza di vivere con più coraggio e serenità le avversità della vita.