Respira, palpita, pulsa. Si erge solitaria, altera e maestosa. Sbuca tra i pendii, riemerge tra l’affastellarsi delle case, dei palazzi impregnati di storia, di arte, di vita.
Sfida, sfacciata e temeraria, l’antica rocca, permeata di un atavico splendore, intrisa di una purezza bucolica, arcadica ed idilliaca.
Parole di poeti, intellettuali, artisti turbinano nel vento, accompagnate dall’ululato dei lupi, dalla disarmante bellezza di una terra dannatamente tormentata e complicata e si rintanano tra le sue mura. Tra le sinuose curve dei monti e i larghi ventri lussureggianti delle vallate, spicca la purezza delle linee architettoniche della Basilica. I campanili svettano in armoniosi slanci e affiancano la facciata di porfido rosa, ospitante marmorei capolavori di scultura. Uno spirito impercettibile, un fioco e timido barlume sentimentale impregna il sontuoso santuario dell’amena cittadina calabrese, nota con il melodico nome di Acri.
Un portale in bronzo, spalancandosi sulla navata centrale, porge alla vista dello spettatore l’onirica ricchezza decorativa dell’interno della chiesa, sormontato da una cupola magnificamente affrescata con le scene della vita di un personaggio controverso, enigmatico e carismatico.
Lo chiamavano padre Angelo. Il suo corpo, racchiuso in una teca, è custodito in una delle dodici cappelle gentilizie, visibile da ogni lato e ornata di lamine in oro, mosaici, foglie laccate e ramoscelli di alloro lavorati in bronzo. A migliaia, ogni anno, rendono omaggio al suo feretro cristallizzato, ai suo lineamenti marcatamente prostrati, visibilmente risultanti dall’esperienza estatica, dalle fatiche e dai sacrifici dell’austera e integerrima vita monastica.
Ascolta, Angelo. Ascolta i sussurri della sua gente, del suo popolo, degli umili. La sua terra natia accoglie l’immensa eredità spirituale che, attraverso la predicazione, l’Apostolo delle Calabrie fece serpeggiare tra città, paesi e campagne.
Lunghi ed interminabili secoli si sono succeduti ma, finalmente, l’Orgoglio di Acri e dell’intera Calabria ha preso posto nelle tribune celesti, in seguito alla canonizzazione avvenuta lo scorso 15 ottobre.
Per l’occasione, di eccezionale importanza, l’associazione culturale Stato delle Persone, da anni impegnata nella promulgazione e diffusione di opere culturali, non solo a livello locale, cercherà, avvalendosi della preziosa collaborazione dei suoi soci, di imprimere sulla pellicola la vita del Santo, inquieto e perturbato.
Il policentrico ed introspettivo occhio della regista e giornalista calabrese, Giulia Zanfino, ha prodotto un progetto cinematografico che, con il sostegno di aziende ed imprese, esporterà, a livello nazionale, la vita e le gesta del predicatore acrese. Il trailer del film è stato prodotto con il sostegno dell'impresa acrese 3 Mari e l’apporto, professionalmente impeccabile, della compagnia vibonese Cinedue, nelle figure di Andrea e Matteo Aragona e Rosario Panzitta.
Impegnati nella narrazione delle contorte vicende biografiche di Lucantonio Falcone, avvalendosi del catartico potere comunicativo della recitazione, la splendida Laura Marchianò, Francesco Vadano e Andrea Arciglione hanno dominato la scena, rappresentando la vita del Santo che, nel giro di pochi decenni, divenne uno dei predicatori maggiormente richiesti e acclamati del Regno delle Due Sicilie. Uno dei più fulgidi esempi di spiritualità francescana nel Meridione, acerrimo nemico dei prepotenti e dei corrotti, capace di conquistare nobili e popolani. Emblematico, a tal proposito, il romanzesco rapporto tra Sant’Angelo e la principessa Maria Teresa Sanseverino, anima aggraziata e combattuta.
Silvio Vigliaturo, artista singolare e versatile, icona, ormai, della caparbia e tenace ostinazione acrese, sosterrà il progetto, grazie alle sue opere di ineccepibile bellezza, che ammaliano i visitatori del MACA, gioiello artistico che, con molte difficoltà, si staglia nel panorama culturale acrese.
La colonna sonora del film, invece, verrà realizzata da Fabio Curto, cantautore acrese, Emanuele Via, membro della nota band "Eugenio in via di Gioia", Angelo Gaccione, cantautore del gruppo Chorearum e il maestro Cosimo Guglielmello.
Inutile esplicitare un enorme ringraziamento alla popolazione acrese, che, in occasione delle riprese, si è dimostrata incredibilmente collaborativa e desiderosa di rendere omaggio all’emblema della sua città, all’Angelo che, tra prediche e preghiere, ha indissolubilmente legato a sé anche le anime più fosche, lasciando il segno vibrante del suo passaggio.
Acri Punto Info è un portale d'informazione on line dal 2001 della città di Acri. Oltre alle notizie e alle opinioni potete trovare anche cenni sui personaggi storici più importanti. Nella galleria immagini sono pubblicate le foto di Acri, dai panorami alle foto foto d'epoca.
Al fine di fornire la migliore esperienza online questo sito utilizza i cookies.
Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Continuando la navigazione acconsenti al loro utilizzo. Maggiori Info