ACRI (CS) – Il santo Padre Francesco questa mattina ha ordinato la firma del Decreto per la Venerabilità di Suor Teresa De Vincenti delle suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori di Acri.
L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, ha voluto esprimere la gioia della Chiesa cosentina e il ringraziamento al Santo Padre. “Una nuova rosa è sbocciata nel giardino della santità. Questa figlia di Calabria che ha seguito i passi del Beato Francesco Maria Greco e ne ha condiviso il carisma oggi splende più che mai nella sua bella testimonianza di vita e ci incoraggia ad essere pellegrini di speranza e operai umili e coraggiosi nella vigna del Signore”.
Monsignor Nolè ha ricordato che Acri annovera già altre belle figure di santità: “Sant’Angelo e il Beato Francesco ed ora una donna, una consacrata, ci ricordano come la santità è la chiamata che il Signore a tutti rivolge nella propria condizione di vita”. L’Arcivescovo gioisce con le Piccole Operaie dei Sacri Cuori “per questo dono e questo modello di impegno educativo e di vita buona del Vangelo”.
Raffaella De Vincenti, nata ad Acri in Calabria il 1° maggio 1872, affrontò i disagi che le ragazze del suo paese e del suo tempo vivevano, obbligate a rimanere in casa e a non avere un’istruzione completa. Una diversa prospettiva per lei si aprì con l’arrivo in paese del nuovo parroco, monsignor Francesco Maria Greco, che coinvolse lei e altre giovani nella fondazione di una Scuola Catechistica per i bambini. Alla morte della sorella del sacerdote, Raffaella accettò di sostituirla alla guida della Scuola e di un nascente istituto religioso, le Piccole Operaie dei Sacri Cuori. Il 21 novembre 1894 professò i voti religiosi e assunse il nome di suor Maria Teresa dei Sacri Cuori. Affiancò il fondatore nella cura e nello sviluppo dell’istituto, rimanendo fedele alla chiamata divina. Morì ad Acri il 23 novembre 1936, cinque anni dopo il fondatore (beatificato nel 2016). I suoi resti mortali riposano nella chiesa di San Francesco di Paola ad Acri, annessa alla Casa madre, accanto a quelli di monsignor Greco.
Fonte: QuiCosenza.it