Per me non è facile scrivere del professore Giuseppe Abbruzzo ora che non è più tra noi, perché è stato il mio affettuoso maestro, nonché un attento sostenitore del mio percorso letterario.
Ero serena e felice per la sua presenza in occasione delle presentazioni dei miei libri, perché sapevo già della loro buona riuscita: per me lui era il porto sicuro dove poter approdare nei momenti più difficili.
Fu lui a darmi la possibilità di scrivere sul suo prestigioso giornale “Confronto” e di poter, quindi, conoscere altri importanti collaboratori e uomini di cultura come i professori Giuseppe Rizzo, Eugenio Maria Gallo, Luigi Reina e tanti altri ancora, tra cui il giornalista, poeta e critico letterario Fulvio Castellani che volle farmi un’intervista poi pubblicata sul mio libro “Luce di sogni” edito da Carta e Penna di Torino nel 2016.
Sono state tante le sue presentazioni e prefazioni ai miei libri tra le quali ricordo in modo particolare quelle a “Lettere di Natale ai miei genitori”.
L’ultimo nostro incontro risale al 17 maggio di quest’anno, quando il professore Abbruzzo, in occasione della visita dell’Auser di Rende e di Amantea ad Acri, nella sede del Centro Padula, ha tenuto una delle sue straordinarie lezioni proprio sulla figura e l’opera di Vincenzo Padula. È stato naturalmente un grande successo: il
nutrito gruppo di visitatori ha ascoltato in silenzio le sue parole, restando ammaliato da tanta cultura e da tanta professionalità.
Colgo l’occasione per ringraziare la moglie del professore Abbruzzo, la signora Gina, sempre disponibile ad accettare i miei inviti. Alla presentazione del mio più recente lavoro, però, il professore non aveva potuto essere presente, ma a rappresentarlo c’erano sua figlia Anna col marito, dottor Conocchia.
Oggi, seppure velati di nostalgia, restano in me vivi tanti ricordi, e sono sicura che il suo sorriso, la sua eleganza, la sua cultura resteranno per sempre in memoria delle nuove generazioni.
Anna Maria Algieri