A noi acresi piace farci del male. Ci piace, sembra il nostro sport preferito. Soprattutto ultimamente. Da quando al Comune siede l’attuale sindaco, Nicola Tenuta.
L’emerito primo cittadino, formalmente smemorato quanto materialmente attento ad ogni occasione utile per salvarsi la poltrona anche a discapito di mandare in default il Comune, vuole affidare la riscossione dei tributi ad una società esterna. Oggi pomeriggio il Civico consesso deciderà se dare seguito a questa ennesima batosta in capo agli acresi. Il sindaco dimentica, anzi evita di ricordare, che il Comune si è già costituito parte civile nel processo penale contro la SO.GE.FIL, la società di riscossione dei tributi che, stando alle accuse, ha truffato ben 88 comuni calabresi, tra cui anche Acri. Pare si siano intascati i soldi e li abbiano sperperati per i loro personalissimi interessi. Circa 15 milioni di euro avrebbero dilapidato Mario Lo Po e altri. Soldi che non sono mai arrivati nelle casse dei Comuni.
Per il sindaco, evidentemente, la storia non è maestra di vita, ma carta straccia. Noi dell’associazione LACA non discutiamo la professionalità della società - non ne conosciamo nemmeno l’organigramma - sicuramente la più onesta che ci sia in circolazione fino a prova contraria. Noi mettiamo in discussione la volontà politica di una scelta scellerata che solo l’attuale sindaco poteva partorire.
La storia, caro Tenuta, ci insegna che nell’anno 2013, quando la Corte dei Conti incominciò a bacchettare il Comune da Lei sciaguratamente amministrato, l’Ente provò a giustificarsi dicendo che grazie alla società di Lo Po avrebbe “proceduto quantomeno ad eliminare eventuali sovrastime dei residui per gli anni che vanno dal 2000 al 2008” (si ricorda questi anni Tenuta? Chi è stato sindaco nel primo quinquennio?) Cosa che poi non si è verificata per un motivo molto semplice. La So.Ge.Fil non ha mantenuto quanto concordato. Tanto che lo stesso Tenuta diede mandato nel giugno 2014 all’avvocato Raffaele Francesco Caravetta di “difendere le ragioni del Comune” nel procedimento numero 638 del 2012 che vede tutti insieme appassionatamente gli Enti calabresi truffati.
Ed ha anche la faccia tosta di accusare noi del sodalizio che la mancata riscossione dei tributi è colpa nostra. A chi la vuole dare a bere?
Signor Tenuta sindaco, noi pensiamo che la riscossione dei tributi spetti solo all’Ente che eroga i servizi. Solo il Comune ha il diritto di pretendere ciò che gli spetta e di favorire ciò che spetta ai cittadini. E non a società che si mettono in mezzo solo per accaparrarsi una fetta della torta con la complicità di Amministrazioni senza scrupoli.
Ci auguriamo che il Consiglio abbia un pizzico d’orgoglio. Che non permetta questo ennesimo atto vandalico contro la cittadinanza tutta.
Firmato: Libera Associazione cittadini acresi
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