Ai cittadini acresi è stato negato il diritto fondamentale di partecipazione democratica alla vita politica della città, diritto previsto dalle leggi dello Stato e recepito dallo Statuto Comunale.
Vediamole meglio queste motivazioni.
Punto primo. Acrinrete, che non esercita in forma imparziale il diritto di cronaca con atteggiamenti poco parziali, prende sempre a pesci in faccia l’Amministrazione.
Ammesso che così fosse - e dopotutto non sarebbe male specie se si trattasse di pesci surgelati - è sempre meglio un servizio gratuito di una trasmissione degli interventi dei consiglieri di maggioranza e minoranza, che è sempre stata mandata in onda, anche se è costata decine di migliaia di euro.
Ma a parte il fatto che a me, e non solo a me, Acrinrete sembra l’Ufficio delle Pubbliche Relazioni del Comune, a voler giudicare dalla pubblicazione quotidiana di comunicati stampa dell’Amministrazione Comunale, c’è da dire che il Portavoce del Comune è anche il capo-redattore di Acrinrete, il quale difende Sindaco e amministratori meglio di come gli Immortali difendevano Serse nel film 300.
Secondo punto. Con un triplo salto mortale logico che atterra nel paradosso, si dà a capire, anzi si dice chiaramente che il richiedente, direttore del giornale on line, ha un’appartenenza partitica PD e perciò poco affidabile, e la sua malafede è dimostrata dalla paradossale richiesta di trasmettere solo quella seduta e non tutte quelle future (!?!). Che fiuto geniale, qui gatta ci cova.
Per cui ci penseranno loro a trovare seri “organi di comunicazione che svolgono in forma imparziale l’attività di informazione e cronaca”.
Acchiappa e porta a casa, signor direttore, e distinti saluti, come dire... salutam’a suarta.
Ecco, in un’era dominata dal Live Video Streaming, per comunicare ed informare in tempo reale, gli amministratori di Acri viaggiano nella loro sgangherata macchina del tempo rivolta verso il passato, temendo di essere video-controllati.
Forse è anche per questo che, dopo 4 anni, non sono riusciti, o non hanno voluto, riattivare la Videosorveglianza dei punti sensibili della nostra città, invocata da cittadini e forze dell’ordine.
Chi ha interessi opachi detesta la trasparenza così come gli ignoranti e gli arroganti temono il coraggio e l’intelligenza.
Salvis Iuribus.
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