E’ questa la domanda che i cittadini si pongono percorrendo via Aldo Moro, strada di accesso ad Acri quando sarà finita l’altra decennale opera qual è la galleria.
Con un progetto che risale al 2003, con i lavori iniziati nell’ormai lontano 2007, dopo anni di vicissitudini giudiziarie, si è arrivati all’assegnazione del 3° e ultimo lotto nel 2012. Lo scorso settembre erano finalmente ripresi i lavori, ma inspiegabilmente sono stati sospesi dopo una decina di giorni senza apparente motivo. Se come si dice sono stati finanziati i lavori perché è tutto fermo? Da fonti comunali, pare che in assenza di completamento dei lavori si rischia seriamente di perdere il finanziamento regionale di oltre 2 milioni di euro.
Ci chiediamo: come sarebbe la città di Acri con un palazzetto dello sport funzionante? Sicuramente renderebbe la città migliore e darebbe grandi opportunità sia sportive che economiche, ospitando eventi che oggi non è possibile organizzare per assenza di strutture adeguate. Ne gioverebbe la vivibilità, viste le potenzialità e opportunità offerte nei diversi ambiti.
Sono molteplici le manifestazioni che possono svolgersi in un palazzetto, che con il clima acrese, con oltre la metà dell’anno di condizioni meteo avverse, potrebbero svolgersi agevolmente al coperto. Ad Acri giocano squadre di calcio a 5, è presente una scuola di pallavolo, una di tennis, un’associazione di tiro con l’arco, ed altre ne potrebbero nascere, come ad esempio nel basket. Anche le numerose scuole di ballo potrebbero trarne un grosso vantaggio.
Ci rivolgiamo ai cittadini, ed in particolar modo a quei genitori che hanno i propri figli impegnati nelle varie discipline sportive e culturali, per fare pressione su chi ha responsabilità amministrative, affinché si impegni perché questo impianto sia completato e messo a disposizione della comunità di Acri al più presto.
A noi importa relativamente di quello che accade nella maggioranza consiliare, e dei possibili accordi trasversali in vista delle prossime competizioni elettorali, ma una cosa vogliamo dirla: questo modo di amministrare è deleterio per la città di Acri. Anche perché a farlo è chi voleva la “pacificazione” tra le varie componenti cittadine, passando in meno di 2 anni da “cambia vento” a “cambia niente”, ne sono testimonianza le numerose opere incompiute sul territorio. Ma si sa il tempo è galantuomo, al momento opportuno i cittadini sapranno trarne le opportune considerazioni e i responsabili pagheranno, a livello politico si intende, la loro condotta.
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