Il territorio acrese, negli anni, ha “donato” reperti archeologici importanti. L’attenzione, da sempre, è stata puntata sul sito Colle Dogna dove, nel 1996, in occasione della costruzione dell’istituto tecnico commerciale, vennero alla luce reperti di inestimabile valore.
Ma anche in altre aree sono stati rivenuti oggetti storici di varie dimensioni. Sono seguite conferenze, seminari, convegni, comunicati stampa.
Ma anche promesse non mantenute e passerelle di archeologi, docenti ed istituzioni.
L’ultima “passerella” c’è stata nell’ottobre del 2016, presso il caffè letterario.
Una conferenza stampa sulla presentazione dei risultati della seconda campagna delle attività archeologiche effettuate nel settembre dello stesso anno grazie ad una convenzione tra il Comune di Acri, l’Università “La Sapienza” di Roma e l’Università della Calabria.
Per cinque settimane sono stati impegnati archeologi professionisti e studenti di archeologia che hanno perlustrato il territorio al fine di documentare le numerose presenze antropiche antiche.
In quella sede fu annunciata anche l’istituzione di un Antiquarium, un museo da allocare nel palazzo Sanseverino-Falcone.
Tutti progetti belli ed ambiziosi, peccato, però, che da quel giorno, venerdì 14 ottobre 2016, non si sa più nulla né della pubblicazione di un testo sui reperti archeologici, né del museo, né dei siti, né dei reperti.