Con molto rammarico e molto dispiacere dobbiamo constatare che c’è da aggiungere un altro
tassello negativo per la nostra cittadina.
Dopo la chiusura delle attività commerciali e artigianali, dopo la perdita di servizi, dopo la
quasi chiusura dell’Ospedale, dopo l’assoluta mancanza di qualsivoglia attività volta a tenere
in vita la nostra realtà, dopo il continuo e inarrestabile spopolamento, per noi cittadini che,
ancora, abitiamo ad Acri c’è da fare i conti anche con fenomeni delinquenziali che negli
ultimi giorni si stanno purtroppo verificando con modalità fino ad ora inconsuete e oltretutto
pericolose per l’incolumità delle persone. Con questo non intendiamo creare allarmismi ma
è giusto tenere alta l’attenzione.
Considerando, inoltre, che i giovani sono in fuga e la popolazione si avvia ad essere sempre
più anziana, è inconcepibile che Acri diventi un paese dove non ci sia più la tranquillità per
svolgere le proprie attività quotidiane, quelle che sono rimaste.
Non lasciamo che tutto diventi rassegnazione. Una riflessione è necessaria ed ancora più
urgente è intraprendere azioni forti per arginare questo declino.
Basta girare le spalle al futuro!!!
Abbiamo bisogno di politiche che migliorino la qualità della vita di chi vi abita, abbiamo
bisogno di politiche che facciano ritornare l’entusiamo per decidere di restare. Andare a
vivere da un’altra parte del mondo deve essere una scelta e non un obbligo dettato dalla
mancanza di prospettive di un futuro dignitoso.
E’ da troppi anni che assistiamo increduli a politiche sbagliate dalle quali non si può più,
purtroppo, tornare indietro, un esempio sono le colate di cemento per coprire il fiume Calamo
che attraversa il centro cittadino. E’ stata sacrificata tutta la bellezza del paesaggio urbano
che un fiume può regalare, per farne prima un parco e poi un’arteria stradale. Ancora oggi è
inspiegabile questa irrazionale e scellerata scelta, senza considerare i punti di criticità dovuti
a quest’opera. Nel periodo in cui la presenza dell’acqua nei centri urbani subiva una
rivalorizzazione, grazie a numerosi progetti e studi che mettevano in risalto questa risorsa
aggiunta, ad Acri si è pensato bene di nasconderlo il fiume.
E’ da troppo tempo che assistiamo in modo taciturno e rassegnati a politiche molto spesso
clientelari e ad Amministrazioni che gestiscono la cosa pubblica in modo illogico ed
inopportuno. Se ciò non fosse non saremmo un comune in dissesto. Nel succedersi, le
Amministrazioni, si dimostrano intorpiditi per poter porvi rimedio.
Con la responsabilità di tutti stiamo conducendo questo paese nel vuoto assoluto.
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