Leggiamo dappertutto (social e media di ogni genere) che la Calabria sarebbe una terra sfortunata e abbandonata da Dio, perché c'è una cattiva sanità, una cattiva politica, una massoneria deviata, la peggiore mafia del mondo, eccetera eccetera.
Io credo che noi calabresi ci stiamo ripetendo questo ritornello nel vano tentativo di assolverci per tutti i mali che hanno colpito questa terra, come se noi calabresi fossimo tutti vittime e il carnefice fosse altrove, fuori da qui. MA, PER QUANTO CI CREDIAMO ASSOLTI , SIAMO COMUNQUE COINVOLTI. LA PIETRA CHE CI HA COLPITO È INNOCENTE, LA MANO CHE L'HA LANCIATA È COLPEVOLE E QUELLA MANO È LA NOSTRA. Si può auto dichiarare innocente e sentirsi con la coscienza pulita solo colui che non ha mai votato in vita sua per persone di cui erano note in anticipo storia personale e attitudini, l’inadeguatezza a ricoprire il ruolo al quale sono stati demandati. Scagli la prima pietra colui che non ha mai votato, nemmeno una volta in vita sua, per amicizia, per ripagare un piccolo favore ricevuto o anche solo per la speranza di ricevere un vantaggio. Abbiamo da sempre sopportato che gli ospedali e la sanità in generale fossero gestiti da uomini di partito che riempivano le posizioni, dalle quali veniva deciso il nostro vivere e morire, con i tesserati funzionali e poco capaci, infischiandosene di curricula e professionalità. La prima virtù che veniva e viene valutata quando c’è da ricoprire un posto di dirigente è l’essere funzionale, raramente le capacità, che rappresentano, non infrequentemente, un fattore incidentale, sicuramente secondario. Molti di questi signori, una volta assurti nel loro ruolo, si autoincensano e autorefernziano; pieni di boria, guardano il malato dall’alto in basso. Chi è capace, ma non è funzionale, viene tenuto ai margini. La conseguenza è una progressiva sfiducia nel sistema di cure, che costringe a una migrazione sanitaria spaventosa. Abbiamo sempre sopportato e avallato col nostro voto che carrozzoni regionali, che sulla carta avrebbero dovuto guarire la Calabria e prevenire le catastrofi naturali, venissero infarciti e
riempiti di uomini, oltre ogni limite di decenza: politici manigoldi e clientelari hanno guidato un processo degenerativo per il quale siamo additati, in Italia e in Europa, come esempio negativo, monumento emblema di sperpero di denaro e risorse. Abbiamo sopportato e avallato col nostro voto che i concorsi pubblici venissero gestiti da politici corrotti e massoneria deviata. Abbiamo sopportato e avallato col nostro voto che politici corrotti e partiti elargissero i fondi della cassa del Mezzogiorno, prima delle varie leggi ad hoc, nate per favorire lo sviluppo economico del Sud , con una logica clientelare che ha solo fatto nascere capannoni abbandonati in tutta la regione. Abbiamo sopportato e avallato col nostro voto che politici corrotti e partiti elargissero pensioni false e indennità varie, inventate di sana pianta. Abbiamo assistito inermi davanti all'occupazione dei partiti da parte di affaristi, con la tecnica del tesseramento fasullo e gonfiato, con la quale hanno sbattuto fuori dagli stessi le menti migliori e più oneste della nostra terra (non ci si può sentire assolti solo perché non si è mai posseduta una tessera di partito, perché poi quegli stessi affaristi li abbiamo votati, permettendogli di perpetrare la loro politica). Abbiamo sopportato e avallato col nostro voto la distribuzione di buona parte di decine di miliardi di fondi europei con una logica di preferenza degli amici e della clientela, a scapito di persone e attività oneste che avrebbero potuto favorire un pieno sviluppo della Calabria. Abbiamo permesso e avallato con nostro voto che politici incapaci distruggessero il porto di Gioia Tauro (che da solo avrebbe potuto garantire lo sviluppo di tutta la nostra terra). Oggi assistiamo ad una scena allucinante: le navi cargo che attraversano lo stretto di Suez passano davanti alla Calabria, circumnavigano l'Europa e vanno a scaricare a Rotterdam, dove tir calabresi si mettono in fila per riportare la merce non in tutta Europa ma proprio in Calabria, quando qualche giorno prima quella navi erano passate davanti ai nostri porti, disertati e non utilizzati perché la mafia li rende poco competitivi e attraenti. La corruzione non investe unicamente il sistema, lo stesso cittadino è colpevole, non solo in quanto complice per il suo supporto, ma spesso lo è direttamente per richiedere certificati attestanti malattie fasulle, inabilità inesistenti, agevolazioni fraudolente (vedi legge 104). In un libro bellissimo – “Ohi dottò” - il dott. Cataldo Perri bene esprime un certo nostro malcostume nel momento in cui descrive un habitus di alcuni pazienti che si recano nel suo ambulatorio un giorno per il certificato di sana e robusta costituzione per la palestra, il giorno successivo per quello di inabilità per la domanda di invalidità civile. Il cittadino, quindi tutti noi, siamo corrotti nel momento in cui lasciamo rifiuti di ogni genere in giro o permettiamo che la nostra terra o i nostri mari diventino la tomba per materiali tossici o radioattivi, compromettendo la salute dei nostri stessi figli. Siamo corrotti nel momento in cui, col sistema degli appalti truccati, disseminiamo strade, ponti, edifici costruiti con sabbia e poco cemento per incrementare i guadagni. L’assalto all’economia, all’ambiente, al tessuto sociale di questa regione è stato costante e trasversale e perpetrato con una forza devastante e un “lucido” disinteresse. Clan e faccendieri, imprenditori senza scrupolo, funzionari dello Stato infedeli, colletti bianchi, politici impresentabili, perennemente riproposti e votati, sono stati i protagonisti della devastazione di una terra meravigliosa, portata avanti con consenso e l’avallo di tutti noi. Ecco perché non possiamo, oggi, dichiaraci vittime inconsapevoli. Criminali vari, con o senza coppola, hanno avuto vita facile grazie al nostro colpevole supporto e assenso.
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