I lavoratori precari del Comune impegnati nella raccolta dei rifiuti da sabato hanno incrociato le braccia. Rivendicano il pagamento di diverse mensilità arretrate.
Si tratta, nello specifico, di lavoratori socialmente utili e di quelli che rientrano nel cosiddetto ex articolo sette, conosciuti come "Il gruppo dei 156".
Di questi ultimi, quattordici sono impiegati nella raccolta dei rifiuti, mentre tra gli Lsu sono sette e gestiscono gli autocompattatori.
Sono lavoratori che, rispettivamente per ottanta e quaranta ore mensili, vengono pagati dalla Regione, il resto, il cosiddetto tempo pieno, ce lo mette il Comune.
I sette lavoratori socialmente utili devono percepire il tempo pieno di ben diciannove mensilità e da cinque non ricevono neanche le somme dovute dalla Regione.
Lo stato di agitazione non riguarda l'intero contingente degli Lsu impiegati al Comune, ma solo queste sette unità.
"Il gruppo dei 156" invece non viene pagato da sette mesi e da cinque non percepisce neanche il tempo pieno.
Da sabato scorso hanno interrotto il loro servizio, con relative difficoltà nelle operazioni di raccolta dei rifiuti sull'intero territorio comunale.
Assicurano che non torneranno sul posto di lavoro se non avranno avuto assicurazioni circa il pagamento degli arretrati.
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