Acri. La questione l’ha sollevata durante l’ultima seduta del consiglio comunale, Pino Capalbo del Pd. Ha presentato un’interrogazione scritta al sindaco Tenuta chiedendo se è vero che l’attuale amministrazione ha intenzione di revocare la delibera n° 43 del consiglio comunale del 29 ottobre 2012.
In quell’atto, votato all’unanimità e dopo una relazione dello stesso Capalbo, si vietava la realizzazione di impianti ad energia alternativa, e più precisamente di parchi eolici, su tutto il territorio comunale ed in particolare in località Crista. A distanza di quasi tre anni, quindi, si torna a parlare di eolico visto che l’amministrazione Tenuta vorrebbe puntarci. Al momento l’iter è appena partito e la discussione è stata fatta solo nelle apposite commissioni consiliari, poi ci sarà, eventualmente, il passaggio in consiglio comunale. Dice Capalbo: “questo tipo di fonte rinnovabile in cantiere non ha alcun vantaggio per il Comune ma solo per i privati, e’ impensabile rilasciare autorizzazioni di questo genere se il Comune, attualmente, è privo sia di un piano strutturale comunale che di un piano energetico che indichi i siti e gli impianti da realizzare.” Nella sua interrogazione Capalbo, inoltre, sottolinea come nel territorio comunale sono presenti aree paesaggistiche, aree con alto grado di rischio idrogeologico, aree agricole, aree (Crista) destinate a Parco. “Quali sono, chiede Capalbo, le ragioni che hanno portato l’amministrazione Comunale ad intraprendere l’iter finalizzato a revocare la delibera sopra richiamata posto che è notorio che nel caso di eventuali installazioni di minieolico le pubbliche amministrazioni non avrebbero alcun vantaggio in termini di redditività economica e che il proliferare di tali impianti in assenza di una regolamentazione finirebbe col deturpare il nostro territorio.” Il sindaco Tenuta replica: “chiederemo chiarimenti agli uffici preposti e vista la delicatezza della questione, andremo fino in fondo.” Insomma l’idea rischia di arenarsi. Nel 2012, Enel Green Power, società leader nel settore delle energie da fonti alternative, presentò un progetto da realizzare in località Crista che, però, non ebbe il via libera dal consiglio comunale. Esso era costituito da otto torri di due megawatt ciascuna per un totale di sedici megawatt per produrre quaranta giga watt annui. Il consiglio comunale motivò il diniego in quanto la località prescelta presenta molte aree soggette a vincolo ed attività agricole. Enel si oppose e si rivolse al Tar che, però, diede ragione al Comune. Oggi, quindi, rispuntano le pale eoliche.
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