Acri. Era uno degli appuntamenti culturali più importanti, una delle manifestazioni di alto valore scientifico, uno degli eventi di grande richiamo per residenti e turisti. Sarebbe stata la diciottesima ed, invece, la mostra micologica a cura dell'associazione Bresaola, si ferma all'edizione diciassette. La mostra, che ogni anno esponeva duecento specie di funghi ed altrettanti di piante e contava migliaia di visitatori, si sarebbe dovuta tenere in questi giorni presso il chiostro della comunità montana, sede dell'associazione e del museo. Un altro pezzo importante della città sta per scomparire? Come mai gli organi competenti non fanno nulla per impedirlo? Interrogativi che si è posto Carmine Lavorato, micologo e presidente dell'associazione, nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato tutti i componenti del direttivo. Lavorato dapprima ha sottolineato l'importanza scientifica e culturale della mostra poi ha puntato l'indice contro le istituzioni locali e regionali ree di non difendere un ricco patrimonio. E non ha parole tenere neanche per l'assessore regionale alla forestazione, Michele Trematerra, che vive proprio ad Acri. Secondo Lavorato, infatti, negli ultimi anni si è verificata anche una grave inadempienza da parte della Regione in quanto la stessa non sta riconoscendo all'associazione i contributi derivanti dagli introiti per il rilascio dei tesserini per la raccolta dei funghi. E se a ciò si aggiungono le inadempienze del comune, si conclude che la situazione creatasi non può essere più a lungo sopportata. Insomma Acri rischia di perdere anche il museo del fungo che grazie alla presenza di un liofilizzatore, è uno dei più importanti del sud Italia. Lavorato si augura che tutte le autorità regionali e tutti i soggetti interessati siano sensibili alla problematica micologica la quale riguarda anche la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica.