Acri. "Questo Ente non ha intenzione di prendere alcun provvedimento avverso la delibera del 21 agosto del 2013." L'amministrazione comunale, quindi, respinge la richiesta di Vincenzo Arena, eletto, nel giugno del 2103 consigliere comunale tra le fila dell'Udc. Arena, nei giorni scorsi, sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato che si era espresso su una vicenda simile alla sua, aveva chiesto al Comune l'annullamento dell'atto deliberativo con il quale il consiglio comunale, la sola maggioranza, lo aveva fatto decadere dalla carica di consigliere comunale perché incompatibile in quanto direttore del distretto sanitario Pollino-Esaro. Dell'altro giorno la risposta del Comune a firma del presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore; "la sua richiesta – si legge tra l'altro – non può essere presa in considerazione sia perché il tribunale ordinario di Cosenza, nel maggio del 2014, respingeva il suo ricorso, accogliendo in toto le argomentazioni del Comune sia perché ella non ha provveduto a produrre alcun appello, facendo diventare cosa giudicata, quindi non più modificabile, la sentenza del tribunale di Cosenza. Inoltre, si legge ancora nella risposta del Comune, non appare estensibile la sentenza prodotta da ella in quanto relativa a parti diverse ed effettuato da organo incompetente per difetto di giurisdizione." Insomma, l'amministrazione comunale non intende fare marcia indietro e resta sulle posizioni espresse nell'agosto 2013 (quando fece decadere anche Giuseppe Cristofaro del Pd perché presidente della Fondazione Padula).
L'amministrazione dimostra sicurezza e coraggio e chiude le porte ad Arena che, per il momento, preferisce non rilasciare dichiarazioni ma che potrebbe rivolgersi al Tar. Anche in questo caso, nessuna presa di posizione da parte dell'Udc, partito di Arena, né dal punto di vista politico né istituzionale per una vicenda che coinvolge l'ex capogruppo ed attuale presidente dello scudo crociato. L'amministrazione continua a dire che è stato applicato il decreto dell'aprile del 2013, noncurante di una sentenza del Consiglio di Stato, ma qualcuno vede in questa vicenda anche aspetti personali e politici, quasi una persecuzione nei confronti di Arena che, di certo, in assise darebbe molto fastidio all'attuale maggioranza.