Acri. Dopo il trionfo, è il momento dell'analisi. Che risulta essere molto chiara e indiscutibile. Nicola Tenuta è diventato sindaco grazie a circa settemila voti, quasi duemila in più di quanti ne aveva raccolti al primo turno. E' palese, quindi, che quasi tutto l'elettorato di centro destra, Udc e Pdl, (circa 4mila consensi del primo turno), gli ha dato una grossa mano. E ciò, se si segue una logica politica, non fa una grinza. Tenuta continua a dire di essere un Indipendente ma è anche vero che non può essere certamente definito un esponente di centro sinistra proprio in virtù del suo passato da amministratore e candidato del centro destra. Chi, però, si aspettava un testa a testa con Cristofaro, una battaglia fino all'ultima scheda è stato smentito dopo pochi minuti dall'inizio dello scrutinio. Dopo appena dieci sezioni su trentacinque, Tenuta aveva già un vantaggio di cinque punti di percentuale, diventati alla fine ben dodici, ovvero mille e quattrocento in più dell'avversario. I numeri parlano chiaro, sulla vittoria di Tenuta c'è lo zampino di Udc e Pdl tanto che il neo sindaco ha prevalso in ventiquattro sezioni su trentacinque, soprattutto in quei seggi definiti un tempo "rossi", appartenenti, cioè, al centro sinistra. Tenuta ha sbancato in Acri centro, nelle sezioni numerose di Pastrengo e Campo Sportivo, ma anche a in quella di Duglia, Montagnola, S. Lorenzo, S.Giacomo lasciando a Cristofaro solo Chimento, Foresta, S.Angelo, Cuta, Cerasello, Serralonga. Il neo sindaco ha dimostrato forza e coraggio sin dai primi mesi dell'anno, quando ha accettato la candidatura alle Politiche con Grande Sud, raccogliendo mille e duecento voti, e poi sfidando, senza timore e senza una forte struttura politica alle spalle, il centro sinistra ed il centro destra.