Un altro figlio della terra di Calabria diventa Beato: Francesco Maria Greco di Acri, sacerdote diocesano e fondatore della Congregazione delle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori nella giornata di sabato 21 maggio 2016 è stato dichiarato Beato nel corso di una celebrazione eucaristica presieduta dal card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Un giorno di festa non solo per la Chiesa di Cosenza-Bisignano e della Calabria tutta, ma della Chiesa in generale.
Tra i partecipanti, in prima fila, c’è anche Nina Pancaro, la signora di Altomonte che nel 2003 ricevette il miracolo per intercessione del Beato Greco. Una trombosi venosa al cervello la costrinse al coma irreversibile. Per i medici non c’era più nulla da fare. La donna fu sottoposta ugualmente ad un disperato intervento chirurgico. Dopo pochi giorni, si svegliò e rivelò, a medici e familiari, di aver visto, non sognato, un prete, presentatosi come Francesco Maria Greco, che gli garantiva una pronta guarigione. Così è stato. La sua testimonianza, raccolta dai cronisti poco prima della cerimonia, è toccante e nello stesso tempo mette i brividi.
Una cerimonia commovente, durata due ore esatte, a tratti cantata in latino e arbresche, presieduta anche dall’Arcivescovo, Nolè che sottolinea le virtù di Don Greco; “il Beato Greco è un dono per la nostra terra, è il primo sacerdote canonico di questa Diocesi, un umile, un buono, al servizio dei più deboli e bisognosi.
La Chiesa ha bisogno di gente come lui, che stava tra la gente e si occupava dei bisogni di questa terra fragile e difficile, spinto dalle parole del Vangelo e dalla voce di Dio.
Poi rivolgendosi al Cardinale Amato; “in pochi anni la Calabria ha proclamato due Beati, venga a trovarci più spesso e preghi perché questa regione possa festeggiare a breve anche tre nuovi Santi.”
Nell’omelia, il cardinale Amato ha detto del nuovo beato che per lui «essere parroco significava svolgere la sua missione come il buon samaritano» e che «infondeva nei cuori la medicina del perdono, il balsamo della consolazione e della gioia».
Il suo popolo aveva bisogno di essere guidato, partendo dall’istruzione. Fu questa la convinzione che spinse Francesco Maria a fondare nel 1894, con la collaborazione di una giovane, Raffaella De Vincenti, poi consacrata con il nome di suor Maria Teresa, la Congregazione delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori allo scopo di educare e istruire i ragazzi, specialmente i più poveri. Oltre che prestare servizio nelle scuole e nei collegi, le suore curavano gli ammalati sia negli ospedali che a domicilio. La sua opera più importante ed incisiva sul territorio è stata la fondazione dell’ospedale Caritas che ospitava anziani, poveri soli e abbandonati, bambini orfani.
«Il mondo - ha concluso - ha bisogno di santi, cristiani autentici e attenti. I santi sono i campioni della bontà e per questo si allenano ogni giorno esercitandosi nella fede, nella speranza, nella carità di Dio, nella consolazione dei bisognosi». Alla celebrazione ha partecipato anche la chiesa di rito greco-bizantino.
Erano in piu di diecimila tra fedeli, con tanto di famiglie al completo, le suore, piccole operarie provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo, sacerdoti, vescovi, diaconi, autorità civili e religiose, tra cui la madre superiora delle suore piccole operaie, suor Alma Franco, l’istituto di Acri al completo e la reggente suor Lina d’Acri, il Prefetto di Cosenza, Tomao, il sindaco di Acri, Tenuta, l’ex di Cosenza, Occhiuto e tantissime associazioni. Impeccabile l’organizzazione diretta da Don Enzo Gabrieli.
Tra i presenti Raffaele De Vincenti in rappresentanza della prozia Suor Maria Teresa cofondatrice con il Beato Greco della congregazione delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori.
La gioia tra le sorelle era molto viva e sentita, erano tutte emozionate per il grande evento, saluti e abbracci tra le suore che non si vedevano da molto tempo perché impegnate nelle varie sedi estere della congregazione in Albania, Stati Uniti d’America, Argentina, India.
Un grande applauso ha accompagnato l'ingresso nello stadio della statua della Madonna del Pettoruto a cui il Beato era molto legato. Dopo a ver fatto il giro delle tribune è stata posata di fianco all'altare della celebrazione.
Alla fine della cerimonia i fedeli si sono recati al centro dell'Altare per baciare la reliquia del Beato benedetta durante la santa messa.
Ordine ed assistenza garantiti da circa 500 volontari personale medico all’interno dello stadio, poliziotti e polizia municipale, all’esterno, hanno vigilato affinché tutto filasse liscio.
Una folla ordinata si è allontanata dallo stadio con commozione e il cuore pieno gioia per la bellissima giornata storica appena trascorsa.
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