Il Movimento Cinque Stelle, sull’attuale situazione finanziaria del Comune, attacca il sindaco e l’amministrazione comunale.
“Il Comune di Acri – si legge in una nota – è notoriamente in una situazione di dissesto. Motivazione che è stata usata dall’amministrazione comunale come pretesto per non attuare il proprio programma elettorale, che, ad oltre due anni e mezzo ha prodotto un bilancio fallimentare”.
Il piano di riequilibrio “messo a punto dal Prof. Jorio, costato 35.000 euro, nonostante il sindaco ha sempre giurato sulla sua gratuità, ha avuto come unico risultato l’aumento spropositato delle tariffe, al massimo possibile, cosa che avrebbe fatto un qualsiasi commissario prefettizio. A nulla è servito anche il prestito di 15 milioni e mezzo di euro, dalla Cassa Depositi e Prestiti, per dare respiro alla cittadinanza vessata da tasse e balzelli, ma anche per ridare fiducia e impulso all’economia acrese, ormai moribonda”.
Per i pentastellati, “l’amministrazione, con sfacciataggine, continua negli affidi diretti, senza la minima trasparenza sulle procedure di scelta dei contraenti. Senza l’esistenza di un albo fornitori. Dimenticando che anche gli affidi diretti devono sottostare alla normativa sugli appalti pubblici, e che essi devono essere usati in maniera moderata”.
Quindi “un’amministrazione seria, avendo trovato la mole enorme di debiti, avrebbe costituito una commissione per la revisione della spesa, in seno a quella Bilancio, per eliminare gli enormi sprechi che ancora oggi si verificano. In questo contesto, si inserisce il lodo arbitrale n. 34 del 25/06/2015, tra il Comune di Acri e il Consorzio Stabile Olimpia. In conseguenza di tale lodo, il Comune è risultato soccombente per una cifra totale di 1.009.345,16 euro. Senza considerare le parcelle dei professionisti tra avvocati e tecnici per la consulenza di parte, che ammontano a circa 60 mila euro”.
Per i grillini, “pare che un accordo per chiudere la questione, tra le parti, fosse stato raggiunto, già ad ottobre 2013, per una cifra che si aggirava intorno ai 75 mila euro, ma il sindaco è stato irremovibile, nonostante i collaboratori a lui vicino avessero tutti espresso parere positivo alla liquidazione della somma suddetta. Tutto regolare, quindi, ma non per il sindaco. Non sappiamo quale siano state le motivazioni che hanno portato alla definizione del lodo – conclude la nota -, ma sappiamo per certo che grazie al sindaco Tenuta adesso in bilancio dovrà essere iscritta una somma molto superiore a quella dovuta. Dalle motivazioni della sentenza del lodo arbitrale, si ha conferma che non c’erano le condizioni per procedere. I cittadini di Acri non meritano pagare per i continui errori di questa amministrazione, alla quale quanto prima sarà presentato il conto.
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