Acri. "Ma è proprio vero che è morto Gino, u magu delle canalette?" In città erano in pochi, anzi in pochissimi a non conoscerlo. Per il suo carattere estroverso e per il suo modo di vestire estroso. La notizia della sua tragica morte arriva in città nel tardo pomeriggio e in quasi tutti i luoghi di ritrovo non si parla di altro.
Luigi Violetta, 55 anni, era meglio conosciuto come Gino, il mago delle grondaie, anzi delle canalette. Attorno alle 16 di ieri è deceduto a seguito di un incidente stradale verificatosi in località Petrini di Luzzi. Gino era a bordo della sua potente e bella moto, una Harley Davidson, quando, per cause in via di accertamento, si è scontrato, in prossimità di una curva, con una Opel. Un urto violento e terribile e per Gino non c'è stato nulla da fare. Morto sul colpo. Sposato e padre di due figli, di cui uno candidato per il rinnovo del consiglio comunale di fine maggio, Gino era titolare di un'attività dedita, appunto, alla realizzazione di grondaie, sita nel comune di Luzzi. Una famiglia molto nota, quella Violetta, stimata e apprezzata anche nel campo lavorativo. Un altro fratello, Franco, anche egli è impegnato in città nella lavorazione di grondaie mentre Angelo è ingegnere. Persone per bene e dedite al sacrificio ed al lavoro, senza orari e giorni di festa. Come Gino che aveva scelto Luzzi come paese dove investire per il suo futuro. Gino si portava con se da quando era bambino la passione spudorata per le moto. Non semplici moto ma mezzi di grossa cilindrata, per lo più di origine straniera, con cui amava anche viaggiare. Appena poteva le faceva ammirare, e provare, ad amici e curiosi. Le parcheggiava in modo che proprio tutti le potevano guardare e lui, orgoglioso, ne spiegava tutte le caratteristiche. Simpatico e socievole, Gino ma anche generoso, amava la buona birra che preferiva berla con un amico e guai se questi gli rifiutava la compagnia.