Nella qualità di difensore di fiducia di Angelo Gencarelli, ex stimato consigliere comunale di Acri in carica dal 2000 al 2013, nonché ex consigliere nazionale ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani ) inopportunamente menzionato nel Vs. articolo del 05 gennaio u.s. dal titolo magniloquente " Si spartivano gli appalti nel privé – Acri, politici ed imprenditori locali nel mirino della Dda di Catanzaro", mi corre l'obbligo di segnalarVi le molteplici incongruenze contenute nel predetto articolo.
Il consigliere Gencarelli, invero, non ha mai ricevuto notifica di provvedimenti emessi dall' Autorità Giudiziaria e, quindi, nessun avviso di conclusione indagini preliminari, nessuna informazione di garanzia, nessun provvedimento di perquisizione o di sequestro, nonostante l'indagine risalga a quasi tre anni orsono per come giustamente ribadito nella Vs. pièce.
Ed allora, si ritiene assolutamente non corretto accostare il nome di Gencarelli ad una complessa e delicata indagine antimafia posto che vi è una differenza netta e sostanziale, che dovrebbe essere ben nota anche ai non addetti ai lavori, tra la persona iscritta nel registro degli indagati ( l'iscrizione molto spesso è un atto dovuto essendo obbligatoria l'azione penale nel nostro ordinamento processuale e le indagini servono proprio ad asseverare l'esistenza di fatti penalmente rilevanti ) e la qualità di indagato vero e proprio che si assume solo dopo la notifica di taluni atti giudiziari ( avviso di conclusione indagini preliminari o anche informazione di garanzia ).
Il Sig. Gencarelli rivendica la correttezza e la trasparenza della sua esperienza politica ed amministrativa e si dichiara, ad ogni buon fine, disponibile a fornire – ove ne emergesse la necessità – ogni chiarimento utile all'Autorità Giudiziaria procedente.
Si auspica, pertanto, a tutela della dignità e del buon nome del Sig. Gencarelli una pronta pubblicazione di questa nota a chiarimento delle informazioni contenute nel Vs. articolo del 05 gennaio u.s..
Cordiali Saluti.