L'affare, perché di questo si trattava, sembrava essere andato in porto ma, in realtà, la vicenda è tutt'altro che conclusa. L'area dell'ex salumificio è ancora in vendita sebbene lo scorso anno con dodici voti a favore, Udc, Pdl e Psi e quattro contrari, il Pd, il consiglio comunale aveva dato il via libera affinchè il comune procedesse all'acquisto dell'area di contrada Finocchio e di proprietà dell'Arssa.
Si tratta di oltre venti mila metri quadrati su cui insistono un fabbricato di mille e settecento metri quadri, circa novecento occupati da altri manufatti, ottomila di piazzale e novemila di area verde. L'acquisto sarebbe dovuto avvenire a corpo ed attraverso un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti di poco superiore a settecentomila euro.
Un vero e proprio affare per entrambi gli enti. Per l'Arssa che ha bisogno di liquidità per far quadrare i propri conti e si disfa di un'area oramai dismessa da anni ma che in passato ha dato lavoro a centinaia di operai ed impiegati e nella quale si producevano prodotti apprezzati e noti in tutta la regione.
Per il comune che con una somma contenuta avrebbe comprato un'area di 20mila metri quadrati e che sarebbe dovuta essere riqualificata e valorizzata. L'intento della passata amministrazione era quella di realizzare sull'area una casa dell'anziano, un pallino dell'ex sindaco Gino Trematerra. La trattativa, ora, sembra essersi arenata.
L'Arssa continua a inviare lettere di invito e sollecito al Comune che, invece, risponde picche. Insomma, pare che la suddetta idea, acquisto dell'area e casa dell'anziano, non interessi all'attuale amministrazione guidata dal sindaco Tenuta.
Se così fosse si concretizzerebbe un altro scippo alla comunità: dopo la perdita dei 30 milioni per la ristrutturazione della strada Acri-Serricella e del milione per la realizzazione della arteria Seggio-Rondinelle, si rischia di perdere un'altra buona opportunità in termini sia di lavoro che di servizi.