Il crollo dei consumi, le tasse, la burocrazia, una generale mancanza di fiducia, la viabilità scadente. Di questo, ed altro ancora, hanno discusso i commercianti nel corso di un incontro tenutosi al palazzo Falcone ed organizzato dalla Confcommercio. Un'iniziativa allargata anche ad piccoli e medi imprenditori ed artigiani. Unica nota stonata, la poca presenza di partecipanti visto che hanno risposto in appena quindici all'appello lanciato dal presidente della Confcommercio, Vincenzo Toscano. Problemi, quindi, superati, enfatizzati, inesistenti o rassegnazione da parte dei negozianti? Eppure la situazione del commercio, in ogni settore, non è certamente felice.
Tanti gli aspetti affrontati dai commercianti visibilmente amareggiati e preoccupati.
"Mi dispiace vedere la sala vuota – dice Toscano –, ognuno, poi, si assumerà le proprie responsabilità. Questo rappresentava un incontro importante dove ognuno di noi poteva mettere sul tavolo della discussione qualsiasi tema che sarebbe stato affrontato sia a livello locale che nazionale visto che il prossimo diciotto febbraio a Roma è prevista la manifestazione nazionale organizzata da ReteImpresa. A questo punto devo dedurre che, forse, non stiamo così male come si vuole far credere o peggio, più di uno crede di affidare ad altri le proprie questioni.
La situazione locale – dice Toscano – è preoccupante, anche qui chiudono imprese e negozi, molti non possono pagare affitti, bollette e tasse e il dissesto finanziario dell'Ente, che ha provocato l'aumento di tutte le imposte, potrebbe rappresentare per molti la chiusura definitiva dell'attività. La viabilità non ci aiuta, la città si sta spopolando, molti uffici e servizi sono stati soppressi, la classe politica è inerme, non ci sono motivi per cui un turista debba recarsi ad Acri e vi sono giorni che un negozio, anche di grossa portata, incassa appena dieci euro e di questo passo – conclude Toscano – si abbasseranno molte saracinesche."