Acri. Con il Comune in dissesto finanziario, sarà difficile che l'amministrazione Tenuta metta in atto l'ambizioso progetto amministrativo previsto nella campagna elettorale della scorsa primavera. La giunta, difatti, ha le mani legate non potendo chiedere presti e mutui e con l'arrivo dei commissari (previsto per fine mese) la situazione sarà ancora più difficile. Da più parti, allora, viene chiesto alla Giunta comunale di rassegnare le dimissioni. Che senso ha restare in carica senza poter prendere decisioni?
Una richiesta, però, provocatrice visto che Tenuta ha vinto le elezioni ed ha il diritto, ma anche il dovere, di governare, seppure si tratti di ordinaria amministrazione. L'altra richiesta, invece, è più plausibile.
L'ha avanzata nel corso dell'ultimo consiglio comunale Pino Capalbo, capogruppo Pd, che ha invitato il sindaco ed i quattro assessori a rinunciare alla propria indennità. "Considerata la grave situazione in cui si trovano le casse comunali, ha detto Capalbo, sarebbe opportuno che gli amministratori diano un esempio e rinuncino alla propria indennità mensile da devolvere alle fasce meno abbienti o ai servizi sociali." La proposta, messa ai voti, naturalmente è stata bocciata dalla maggioranza, anche da chi sta chiedendo sacrifici economici ai cittadini e sta predicando la politica dei risparmi e dei tagli su servizi e prestazioni.
A proposito di tagli, lodevole è anche l'iniziativa del consigliere di maggioranza, Viteritti che ha proposto di devolvere il trenta per cento del gettone di presenza del consiglio comunale (circa dieci euro) alle associazioni di volontariato. Lo stesso esponente dell'amministrazione Tenuta, però, commette subito dopo una gaffe quando lancia l'idea secondo la quale anche i passati amministratori devono restituire il gettone di presenza. Una proposta schock che ha creato forte imbarazzo tra la stessa maggioranza ed ha messo in difficoltà anche il sindaco Tenuta tanto che lo stesso Viteritti è stato costretto a fare subito dietrofront.
Venerdì, intanto, torna a riunirsi il consiglio comunale che dovrà occuparsi, tra l'altro, di ordine pubblico e centrale a biomassa. Due consigli in appena tre giorni. Non era il caso di fare un'unica seduta e risparmiare, così, sui gettoni di presenza?