CAPALBO (PD): DA TENUTA SOLO DISILLUSSIONI E NON FACCIA IL MORALISTA
Acri. L'amministrazione Tenuta sarà ricordata anche per questo: per il numero dei capigruppo, ovvero dieci, un record per la storia del consiglio comunale. Tanti quanti le liste presentatesi in campagna elettorale e i gruppi consiliari costituitisi nell'ultima seduta.
Eccoli: Giorgio Basile (Insieme per Tenuta), Luca Roselli (Acri in movimento con Tenuta), Angelo Milordo (Liberi con Tenuta), Pietro Pettinato (Uomini e donne liberi con Tenuta), Luigi Maiorano (Futuro Acrese), Anna Vigliaturo (Udc), Leonardo Molinari (Centro Moderato), Fabiana Fuscaldo (Acri bene comune), Maria Mascitti (Patto per la città) e Pino Capalbo (Pd).
Proprio quest'ultimo è apparso il più critico nei confronti di sindaco e giunta. Capalbo 40 anni, con circa quattrocento voti è risultato il candidato più votato e sarà di certo uno dei protagonisti dei democratici. Contro Tenuta è impietoso: "dal sindaco solo promesse e nulla più. Dopo tre mesi è palese la disillusione dopo che ha vinto intercettando i voti del centro destra. Ma un buon politico non deve inseguire il consenso ma deve crearlo attraverso scelte responsabili, spesso anche impopolari, per il bene della collettività. Tenuta, invece, prima ci ha elencato il libro dei sogni e poi ha ammesso che sarà difficile attuarlo per mancanza di fondi, davvero uno strano modo di governare.
Il sindaco, però, ha il diritto di governare ma ha anche il dovere di dare risposte e trovare le giuste soluzioni." Quindi la difesa dell'esecutivo Coschignano che ha governato dal 2005 al 2010: "trovammo una situazione economica difficile ma riuscimmo a dare risposte anche importanti." Capalbo cita Kant dopo che la maggioranza ha parlato di moralità: "due cose colmano l'animo dell'uomo, timore e reverenza quanto più aumentano e si rinnovano tanto più la mente vi si sofferma." E dice "la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me." Infine spiega la sua decisione di votare il presidente del consiglio in quota maggioranza: "l'ho fatto e non me ne pento, penso a questa figura come super partes e spero lo dimostri non partecipando al dibattito in assise."