Acri. Oramai è un scontro duro e senza esclusioni di colpi, quello tra l’amministrazione comunale, il sindaco Tenuta in particolare, e l’associazione libera acrese, nata all’indomani dell’aumento delle tariffe relative al servizio idrico ed alla tari. La questione è stata affrontata anche nel consiglio comunale dove Tenuta, dopo aver spiegato le ragioni che hanno costretto il Comune ad aumentare i tributi, ha lanciato strali contro l’associazione. Le sue sono state affermazioni pesanti, dette alla presenza di alcuni membri dell’associazione stessa che hanno ascoltato con sgomento e imbarazzo. “Sono a favore delle proteste – ha detto Tenuta – purchè esse siano fatte con rispetto e senza strumentalizzazioni, ma ho l’impressione che più di uno creare un clima di scontro che non giova a nessuno.” Ed ancora: “questo Comitato, nato per difendere i propri diritti, sta ora assumendo un ruolo politico che non gli si addice e sta facendo di tutto per delegittimare chi è stato eletto dal popolo e ha il diritto di governare. Tra le sue azioni che sta attuando vi è anche quella di invitare i contribuenti a non pagare i tributi con tutto ciò che penalmente ne potrebbe derivare ” La risposta del Comitato non si è fatta attendere ribatte alle accuse. Si è riunito presso la sede di Calabria Verde per manifestare indegno e preoccupazione. “riteniamo che un sindaco debba tutelare la propria comunità e Tenuta non lo sta facendo”, dicono alcuni di loro. “Abbiamo ragione a chiedere l’applicazione dell’articolo 35 e, quindi, la decurtazione sulla tari così come abbiamo avuto ragione a far notare i gravi errori sulle bollette dell’acqua. Non ci faremo intimorire dalle minacce del sindaco e della sua giunta che continuano a ignorarci ed a proseguire per la loro strada, l’associazione sta crescendo e presto ritornerà in piazza solo ed esclusivamente per difendere i propri diritti e, questa volta, speriamo di vedere accanto a noi anche gli amministratori.”