Il Beato Angelo sempre piu' povero di servizi, prestazioni e strumenti
Acri. Notizie poco rassicuranti, anzi abbastanza preoccupanti, giungono circa il futuro dell'ospedale Beato Angelo. La struttura, come risaputo, è diventata ospedale Spoke (con l'ospedale di Castrovillari) grazie ad un decreto regionale, il 191 del dicembre 2012, firmato dal commissario alla sanità, Scopelliti. Da allora, però, il nosocomio non ha mai offerto quelle prestazioni che dovrebbe garantire, appunto, uno Spoke. Fonti vicini alla struttura sanitaria, affermano che il nosocomio, invece, è oggetto di un continuo depotenziamento. Un depauperamento di servizi, ma non di personale, che si fa di giorno in giorno sempre più pressante. Altro che Spoke. Eppure, grazie all'impegno di alcuni esponenti politici locali, l'Asp era riuscita a costituire lo Spoke Acri-Castrovillari, sebbene polemiche e critiche. Ci fu anche una sentenza del Tar, nel giugno 2013, che diede ragione all'Asp dopo il ricorso del Comune di Castrovillari. Dopo poco più di un anno, quindi, il decreto 191 non è stato ancora applicato e quel lavoro certosino tra Asp e politica rischia di essere vanificato. Una prova schiacciante arriva dallo stesso ospedale dove, pare, alcuni reparti, in questi ultimi giorni, sono soggetti a rivisitazione con il trasferimento di strumenti e apparecchiature destinate ad altre strutture mentre non è dato sapere che fine abbia fatto la risonanza magnetica già destinata al Beato Angelo ma mai entrata in funzione. Anche alcune prestazioni mediche, da un po' di tempo, vengono effettuate altrove. Il tutto sotto gli occhi sbigottiti di medici ed infermieri. Ma anche di cittadini, forze politiche ed associazioni.
Che fine hanno fatto quei comitati spontanei nati a difesa dell'ospedale nel lontano 2011? Cosa sta facendo il personale? E le forze sindacali perché non prendono una posizione? Cosa ha in mente di fare l'amministrazione comunale, assessorato alla sanità, per tutelare il Beato Angelo? Nelle linee programmatiche, il sindaco Tenuta aveva promesso massimo impegno per l'attuazione del decreto ed, in effetti, più volte la giunta comunale ha incontrato i vertici dell'Asp. In più di un'occasione, lo stesso Tenuta aveva manifestato la volontà di puntare ad un ospedale generale piuttosto che ad uno Spoke. In particolare, Tenuta scrive: "bisogna attuare subito il decreto 191, si chiede l'apertura H24 di chirurgia, ginecologia, ostetricia e psichiatria, attivazione dei posti letto di lungo degenza e riabilitazione nonchè trasformazione del punto di primo soccorso in un vero pronto soccorso con tre posti osservazionali.
Dopo dieci mesi, però, non si intravedono buone notizie, tutto è come prima e le vicende che coinvolgono il dg dell'Asp, Scarpelli (al momento sospeso ma che rischia la rimozione), non fanno sperare a nulla di buono per il futuro. La città sta per essere scippata di un altro importante servizio senza che nessuno muova un dito. Per la verità, che il percorso del Beato Angelo sarebbe stato irto, lo aveva detto Scopelliti stesso nello scorso mese di settembre, durante un incontro pubblico ed alla presenza del sindaco Tenuta. "Il decreto 191 – disse in quella occasione – potrà essere applicato non prima di dicembre 2014, ovvero non prima dell'approvazione del piano di rientro." Ora, invece, non solo il decreto non viene applicato ma il Beato Angelo rischia di essere fortemente ridimensionato.
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