Acri. Da luglio 2013, su disposizione degli uffici regionali e provinciali, una quarantina di operai Afor, impegnati da sempre nel centro urbano, erano stati dirottati in periferia, tra boschi e vallate. Da qualche giorno sono ritornati in città grazie all’intercessione del Pd, ed in particolare del capogruppo comunale e provinciale, Pino Capalbo che ha posto la questione all’attenzione del presidente della Regione, Oliverio che, in tempi brevi, ha accolto le richieste. La vicenda, all’epoca, aveva suscitato indignazione e perplessità nell’amministrazione comunale Tenuta, eletta da poche settimane. Il Comune, e la città, dovette fare a meno di una forza lavoro importante e di comprovata esperienza nella manutenzione del territorio e del verde pubblico. Tutto partì da una lettera inviata al Comune da Alfredo Allevato, dirigente dell'ufficio periferico Afor di Cosenza che comunicava la sospensione delle attività degli operai “causa mancato rinnovo della convenzione e pagamento delle indennità del Comune alla Regione relative agli anni 2011 e 2012.” Iniziarono una serie di disagi ed un lungo botta e risposta epistolare tra Comune e Regione. Ci fu anche un ordine del giorno del consiglio comunale, approvato dalla sola maggioranza (la minoranza abbandonò l'aula) inviato alla vice presidente della Regione, Stasi ed all'assessore regionale alla forestazione, Trematerra. Nonostante il Comune si mise in regola con i pagamenti, gli operai rimasero ugualmente al loro posto. Oggi, dopo circa due anni, ritornano al posto originario e la loro preziosa azione si vede già dopo pochi giorni. Aiuole curate, canali e cunette pulite, giardini sistemati. Una boccata di ossigeno per il Comune che finora aveva dovuto ricorrere ad altri operai, validi ma non certamente specializzati nel settore idraulico-forestale.