Acri. La sesta edizione del premio Letterario "Vincenzo Padula" sarà ricordata anche per questo: per la polemica a distanza tra la Fondazione Padula e l'amministrazione comunale che, è bene ricordarlo, è uno dei cinque membri del consiglio di amministrazione della Fondazione. Ieri, il presidente Cristofaro e due esponenti del cda, De Vincenti e Abbruzzo, hanno risposto alle critiche rivolte nei giorni scorsi dall'assessore comunale alla cultura, Capalbo.
Lo hanno fatto senza urlare ed inveire ma illustrando quanto dal 1998, anno di nascita della Fondazione, a tutt'oggi. "Solo grazie ai fondi europei, messi a disposizione da un bando regionale, e ad alcuni privati – dice Cristofaro – siamo stati in grado di organizzare la sesta edizione che ha visto la partecipazione di circa duecento studenti e di eccellenti personalità della cultura e quest'anno abbiamo dato spazio anche agli scrittori locali. La Fondazione, a cui il comune non da un centesimo dal 2011, rispetta a pieno lo statuto, come dimostrano le pubblicazioni di libri e gli eventi organizzati. Gli studenti sono attori protagonisti ed il Padula viene fatto conoscere attraverso libri e convegni. La premiazione non è una passerella ma è la fine di un grande percorso, un momento di riflessione e dibattito, tuttavia si può migliorare il format ma non certamente con le critiche pretestuose." Ed ancora: "le nomine degli organismi si effettuano distanti dalle elezioni comunali proprio perché vogliamo che la Fondazione sia autonoma." Poi conclude: "il Premio ha oramai una valenza nazionale ed internazionale, piuttosto che ripensare alla Fondazione si pensi a come tutelarla perché c'è il concreto rischio che essa possa scomparire." De Vincenti parla di pregiudizi e giudica le critiche ingiuste e ingrate. "Chi parla di gestione monocratica offende anche gli altri componenti, l'amministrazione è sempre stata coinvolta e mi sembra strano che il sindaco Tenuta abbia cambiato giudizio sulla Fondazione rispetto al 2000, quando guidò il comune, e mai ha dato un contributo valido." E aggiunge: "il suo intervento nell'ultima serata è stato inopportuno e fuori luogo, stigmatizzato da tutti." E conclude: "il cda resterà in carica fino al 2015, questi sono solo attacchi demolitori che servono all'amministrazione a celare la propria incapacità politica e culturale nel fare alcune cose." Infine Abbruzzo, studioso del Padula: "la Fondazione è aperta a tutti ed è frequentata mentre il comitato scientifico, che si riunisce quando c'è la necessità, viene spesso invitato a convegni e scuole. Grazie alla Fondazione si sono potuti diffondere volumi importanti come l'Opera Omnia ed i Quaderni, noi non riceviamo alcun compenso ma per alcuni lavori c'è la necessità di reperire corposi fondi. Le critiche mosse non sono costruttive ed ora aspettiamo la programmazione culturale dell'amministrazione."
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