Acri. Smottamenti ed avallamenti, la frana di Serra di Buda,a pochi metri dal centro abitato, si muove. Lentamente ma si muove e ciò crea apprensione in tutta la comunità. La frana è secolare ed è tra le studiate e monitorate dell’intera nazione per interesse geologico e geomorfologico e per ampiezza. Da monte e valle, attraversa la sede stradale della statale 660 Acri-Cosenza. Nella primavera del 1999, l’Anas, gestore del tracciato, decise di interdire al traffico la strada per quaranta giorni a causa di un vistoso smottamento che rese quasi impraticabile il tracciato. Il visibile dissesto è presente alle porte della città e, probabilmente le cause sono da ricercare sia a monte, per l’acqua non canalizzata a dovere, sia a valle, dove il fiume Mucone opera una palese azione di erosione ai piedi del versante. Nel 2006 l’amministrazione comunale di allora, guidata da Elio Coschignano, la Provincia e la Regione, decisero di realizzare un nuovo percorso con galleria di ottocento metri in modo da bypassare la zona dissestata. I lavori, per un importo di 30 milioni circa, sono fermi da un anno per un contenzioso, pare in via di soluzione, tra la ditta e la Provincia. Nel frattempo, però, i dati dicono che la frana si muove, seppure di poco e tiene in apprensione gli organi competenti, in primis l’Anas che spesso è costretta ad effettuare interventi di restyling sul tracciato. Soluzioni tampone che non fanno stare tranquilli istituzioni e cittadini.