È stata l'occasione per replicare alle tante critiche mosse ma sopratutto spiegare i motivi di determinate scelte e prese di posizioni.
Queste le ragioni che hanno spinto l'assessore alla cultura Paola Capalbo a convocare ieri mattina, nella sala della giunta a palazzo Gencarelli una conferenza stampa. Accanto a lei il presidente della commissione cultura il consigliere comunale Giulio Romagnino, il presidente del consiglio Cosimo Fabbricatore, l'assessore Maria Francesca Coschignano e il vice sindaco Salvatore Ferraro.
Oggetto della prima parte della conferenza il Maca, museo arte contemporanea Acri Silvio Vigliaturo. Dopo le dichiarazioni dell'assessore Capalbo durante uno degli ultimi consigli comunali di voler "riscrivere totalmente la struttura gestita in maniera troppo personalistica" e le critiche che ad effetto domino si sono scatenate sulla base di queste dichiarazioni, proprio la Capalbo ieri è voluta ritornare in maniera "tecnica e scientifica" sulla vicenda.
Innanzitutto l'assessore ha tenuto a precisare che non è intenzione dell'attuale amministrazione distruggere nulla ma "abbiamo solo fatto notare che così come la fondazione Padula anche il Maca deve essere ripensato. Mi hanno accusato di essere un fenomeno devastante solo perché ho osato criticare alcune dei poteri monocratici di questa città - ha proseguito la Capalbo - ma quando si parla , quando si muovono delle critiche bisogna farlo con documenti e atti alla mano , non a caso solo per il gusto di accusare".
Essendo per la Capalbo l'oggetto della questione il museo civico della città "la stessa definizione - precisa l'assessore - ci ricorda che si tratta di un museo che appartiene alla città e all'amministrazione e che pertanto non può essere gestito in maniera personalistica".
Secondariamente , ha aggiunto la Capalbo "è scientificamente dimostrato che il Maca è stata una istituzione di cui in Italia non ho trovato una simile, non c'è un museo che porta il nome di un vivente".
Quindi entrando nello specifico del regolamento del Maca l'assessore alla cultura ha spiegato come ad oggi quell'atto sia stato superato dalla nuova norma in materia datata 2008. Pertanto pare che sia necessario riscrivere un nuovo regolamento e sopratutto capire in che modo il comune potrà ancora fare parte del comitato di gestione a cause delle nuove norme in materia di incompatibilità."Noi non mettiamo in discussione i contenuti del Maca - ha ribadito la Capalbo - ma piuttosto la sua gestione monocratica che ha visto in questi anni l'egemonia di una sola persona".
Chiarito questo aspetto l' assessore è poi passata ad illustrare la proposta degli amministratori che mira a creare una rete dei musei civici del territorio con un unico direttore artistico che per legge dovrà essere scelto dal Sindaco.
Infine la Capalbo che ha messo in discussione anche i numeri riportati dal Maca sui visitatori che ogni anno fanno tappa al museo ha aggiunto, "si potranno avere numeri autentici e certi sul polso dei visitatori solo con dati che provengono, come accade altrove, dalla vendita di biglietti, che ad oggi non abbiamo poiché l'ingresso è libero e a cui bisogna pensare per il futuro".
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