Acri. Sarebbe dovuto nascere in località Crista, a circa mille metri di altitudine, al confine tra i comuni di Acri e San Demetrio Corone. Sarebbe dovuto nascere appunto, perché l'impianto di energia elettrica da fonti rinnovabili non ha avuto il via libera dal consiglio comunale. Nell'ultima assise, infatti, i venti consiglieri, all'unanimità e dopo un ordine del giorno letto in aula dal consigliere Pd, Pino Capalbo, ha deciso di non concedere l'autorizzazione. Una decisione saggia e responsabile, si è detto da più parti. Il parco eolico, progettato da Enel Green Power, la società di Enel, leader nel settore delle energie da fonti alternative, è costituito da otto torri di due megawatt ciascuna per un totale di sedici megawatt per produrre quaranta giga watt annui. Almeno due gli anni per la sua costruzione. Sono numerosi gli enti coinvolti; i comuni di Acri e San Demetrio Corone, la Regione, la Provincia, alcuni ministeri, l'Arpacal, l'Asl e la soprintendenza dei beni paesaggistici. Il consiglio comunale ha, quindi, deciso di non dare il via libera alla costruzione dell'impianto giustificando i motivi in un'apposita delibera: "perché è in corso di definizione il piano energetico comunale ed il piano strutturale ma anche perché nell'attuale piano regolatore in località Serra Crista vi sono molte aree soggette a vincolo che sono di interesse turistico, ambientale e paesaggistico e che di certo saranno riproposte nel nuovo Psc, poi perché sono presenti attività agricole ed, infine, perché in alcuni punti vi sono aree a rischio idrogeologico." Con questo atto, dunque, il consiglio comunale invita il responsabile del settore urbanistica ad attenersi in sede di pareri e conferenze dei servizi. Insomma, pare che almeno su questo delicato punto i partiti presenti in assise, Udc, Pdl, Psi, Pd e IdV la pensano allo stesso modo pur ammettendo che l'energia da fonti rinnovabili è un percorso tutt'altro che abbandonato.