Ormai è qualcosa di scontato e retorico nell’opinione pubblica, ma ancora una volta noi vogliamo sottolineare come la voglia di conservare la poltrona superi, nel nostro sindaco, di gran lunga le capacità di amministrare una città come Acri.
Le dimissioni del quarto assessore della giunta dimostrano sempre di più l’immobilismo in cui il nostro primo cittadino è da troppo tempo ridotto e rappresentano lo psicodramma di un’amministrazione ormai senza più orientamento e la cui azione amministrativa, mai efficace, è stata sempre lontanissima dall’affrontare le reali esigenze di un ampio territorio come quello acrese.
Un’incapacità palese nella programmazione cosi come nell’esecuzione delle linee programmatiche, le quali già insufficienti di per lo loro, sono state sempre sacrificate in favore di accordi sottobanco tipici della peggiore politica al solo fine di prolungare il più possibile la permanenza di questa amministrazione a palazzo Gencarelli.
Il tutto si è verificato (e continua a verificarsi) sulla pelle della città. La vicenda MaB con cui il sindaco, su indicazione di alcuni “nanerottoli della politica”, ha negato alla città un’occasione unica è emblematica di questo stato di cose.
Si parlava di “nuova primavera” all’atto di insediamento, mentre invece l’inverno a cui il sindaco e i suoi stanno condannando una città già piegata da molti problemi, si fa sempre più freddo.
Ora non rimane altro che prendere atto del crollo della maggioranza che governa palazzo Gencarelli e con questa consapevolezza compiere un atto d’amore per la città rassegnando le DIMISSIONI.