Giornata particolarmente faticosa, quella di ieri per il sindaco Nicola Tenuta che, al Municipo, ha ricevuto una serie di delegazioni per varie problematiche. Prima il Comitato Padia, per la questione scuola, poi i residenti di La Mucone, per la viabilità, infine i cittadini di alcuni quartieri dove manca l’acqua. Il primo cittadino ha cercato di fornire spiegazioni a tutti, tra urla e proteste. Per la scuola materna ed elementare Padia, chiusa perché pericolante, ha detto che il Comune parteciperà al bando regionale, in scadenza il 28 febbraio, che prevede fondi per la ristrutturazione e l’adeguamento sismico degli istituti scolastici. Tenuta ha, inoltre, affermato che il Comune farà di tutto per tutelare il plesso, a patto che rispetti i parametri richiesti dal Ministero, su tutti le iscrizioni. Questione viabilità. I residenti della popolosa frazione di La Mucone hanno lamentato disagi e pericoli dovuti al ghiaccio ed alla neve, ancora presenti su molte strade comunali. Il primo cittadino, di concerto con il responsabile del settore, ha dapprima assicurato la presenza di mezzi e uomini 24 ore su 24, poi ha garantito, sin da oggi, una verifica su tutte le arterie. I tecnici, invece, hanno spiegato i motivi per i quali su alcune strade si formi del ghiaccio nonostante lo spargimento del sale. Oltre mille, i quintali di sale sparsi sull’intero territorio ma le temperature bassissime, arrivate anche a -10, hanno impedito allo stesso di sciogliere le numerose lastre. Questione acqua. Da diversi mesi, molti quartieri del centro soffrono la penuria del prezioso liquido, anche per diversi giorni consecutivi. Anche in questo caso, Tenuta, di concerto con i responsabili di settore, ha fornito spiegazioni puntuali. Rete obsoleta, falde secche e di conseguenza serbatoi vuoti, allacci abusivi, dispersioni, sarebbero alla base dei disguidi. Ma Tenuta ha ammonito tecnici ed operai ed ha ammesso che i disagi sono dovuti anche ad una macchina comunale che non funziona perfettamente. Il primo cittadino ha promesso una task force, se necessario anche con il supporto di risorse umane esterne, per monitorare le zone che più di tutte soffrono il grave problema.