ACRI. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Luigi Guglielmelli, dopo essere stato chiamato in causa, interviene sulla querelle che coinvolge i dem locali. E lo fa duramente. Ma riavvolgiamo il nastro. Nei giorni scorsi, la segreteria Pd ha annunciato pubblicamente di aver individuato in Pino Capalbo il candidato a sindaco per le comunali della prossima primavera. La segreteria, inoltre, ha annunciato che il 3 marzo è in programma l’assemblea degli iscritti che dovrà ratificare la decisione o esprimersi diversamente. Immediata la reazione di una parte di iscritti che si è rivolta agli organi provinciali e regionali criticando il metodo ed invocando le Primarie. Risponde Guglielmelli: “si precisa che non sono stati resi noti i nominativi dei firmatari della missiva per cui la Federazione provinciale è impossibilitata a conoscere sia l’entità degli iscritti, asseritamente oltre 100, per mancanza di qualsivoglia riscontro, sia le generalità degli stessi.
Il circolo di Acri è attivo ininterrottamente dal 1943 nelle esperienze dei partiti fondatori del Pd e comunque dalla nascita del Partito Democratico e che lo stesso svolge una normale attività interna fatta di dibattiti, convegni, riunioni, feste, tesseramento. Si precisa, inoltre, che mai in precedenza è stato denunciato l’immobilismo del circolo o altra anomalia anche in relazione alla trasparenza e alla pubblicità del tesseramento. Tali censure, dunque, appaiono del tutto infondate, pretestuose e temerarie tanto da far pensare allo scrivente che essendo fatte rilevare solo a pochi mesi dalle elezioni sono mosse solo per interessi elettorali diretti o indiretti e per pregiudicare il decoro e l’immagine del Pd di Acri, pregiudicandone nelle intenzioni la credibilità e l’autorevolezza. Si sottolinea e ribadisce, invece, che il circolo di Acri è non solo in regola ma svolge un’attività politica importante per tutto il PD provinciale e regionale.
In merito al metodo da seguire per la selezione del candidato Sindaco non si può non rimandare alle norme statutarie in materia. Nello specifico appartiene alla sovranità degli iscritti di Acri scegliere, d’intesa con la coalizione politica costruita dalla locale segreteria in questi anni, quale metodo adottare, prevedendo il nostro Statuto una serie di strumenti democratici. Sarà il circolo di Acri, dunque, nel rispetto delle norme statutarie a valutare quale sia il metodo giusto nell’esclusivo interesse della comunità acrese e al fine di rafforzare la proposta politica che il Pd intende sottoporre agli elettori. Si precisa,inoltre, che la filosofia del liberi tutti si addice alle battaglie condotte negli anni scorsi in tanti paesi a favore dei prigionieri politici, per la libertà e l’affermazione dei diritti civili .
Nel caso di specie si richiamano gli iscritti al rispetto delle decisioni che saranno assunte nel rispetto delle regole e dello Statuto. Regole politiche già non rispettate dal momento che il documento è stato reso pubblico senza alcuna discussione interna e senza alcuna richiesta di riunione preventiva agli organi del partito. La pubblicazione del documento, infatti, è di per sé un non riconoscimento dell’assemblea degli iscritti che è stata già convocata dal segretario di circolo o comunque una mancanza di rispetto verso gli organi statutari chiamati a pronunciarsi sulle vicende politiche acresi.
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