“Vivo per la politica e non con la politica.” Un concetto che Mario Bonacci, candidato a sindaco a capo delle due liste civiche,
Noi Acri e Democratici per la legalità, ripete spesso nel corso del suo intervento in occasione dell’apertura della campagna elettorale. Il freddo, l’orario insolito (21) ed il giorno (sabato) non allontana curiosi e simpatizzanti da piazza Matteotti.
Bonacci parla per circa mezz’ora, non insulta gli avversari, come è nel suo stile, e accenna alle cose che vorrebbe fare da sindaco.
Ma prima puntualizza: “io faccio altro nella vita (è docente, ndr), non devo campare con la politica, mi metto al servizio della città per cercare di risolvere le tante questioni. Io vecchio e superato? Se il passato è fatto da uomini onesti e trasparenti, ben vengano i vecchi.”
Poi con orgoglio dice: “nel periodo 2005/2010, quando ho ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Coschignano, sono riuscito a diminuire i debiti senza aumento delle tariffe.”
Ed aggiunge: “ci sono tutte le condizioni perché la città possa risollevarsi, il territorio offre tanto e bisogna puntare sul turismo e sul piano strutturale comunale che rappresenta il volano per lo sviluppo socio ed economico di una comunità.”
Ed ancora : “è giunto il momento di ripopolare la città, dare ossigeno alle imprese ripensando all’area Pip Gasta e partecipando ai bandi nazionali che prevedono il finanziamento di grandi opere come un supercarcere rifiutato, erroneamente, negli anni ’80, occorre monitorare il territorio per verificare se vi siano o meno collegamenti con gravi patologie, pensare al sociale, ai giovani.”
Per risanare le casse comunali, Bonacci ha le idee chiare: “io e gli assessori rinunceremo alle indennità, poi bisogna pensare alle fonti energetiche rinnovabili, rideterminare la pianta organica del Comune, intercettare fondi europei, annullare la delibera per la riscossione esterna dei tributi.”
Su ospedale e viabilità, glissa ma precisa: “temi vecchi, la gente è stufa delle promesse.”