E’ prevista per giovedì prossimo, alle 15, la prima seduta del consiglio comunale della nuova Amministrazione targata Pino Capalbo.
Dieci i punti all’ordine del giorno tra cui spicca la revoca in autotutela della procedura di evidenza pubblica per l’affidamento in concessione del servizio di gestione e riscossione volontaria e coattiva delle entrate comunali, ovvero servizio idrico, ici, imu, tasi, tarsu, tares, tari, delle altre entrate patrimoniali ed assimilabili, nonche’ delle attivita’ di accertamento e recupero delle fasce di evasione riferibili a tutti i tributi, imposte e tasse comunali ed altre entrate di diversa natura.
Il capitolato di appalto era stato approvato dal Consiglio Comunale, con i soli voti della maggioranza, nello scorso mese di ottobre. In sostanza è stato uno degli ultimi atti amministrativi dell’Amministrazione Tenuta.
Una scelta criticata dall’opposizione, dal Pd in particolare, ma anche dalla Cgil. Nacque anche un Comitato spontaneo formato da liberi cittadini.
Secondo i contrari, l’affidamento all’esterno della riscossione dei tributi, impoverirà ulteriormente le casse comunali visto che costerà circa tre milioni in cinque anni. Un servizio, dicono i contestatori, che potrebbe essere gestito dagli uffici comunali.
L’Amministrazione Tenuta, decaduta lo scorso febbraio, aveva giustificato questa scelta nel fatto che il Comune, da solo, non riesce a riscuotere i tributi e che questo è uno dei motivi del grave stato finanziario dell’Ente.
Secondo gli ultimi dati, infatti, pare che gli introiti legati ai tributi si aggiri al 30%. Esiste, quindi, un numero corposo di evasori soprattutto per quanto riguarda la tares, il servizio idrico e le multe elevate dalla polizia municipale.
Un aspetto messo in evidenza anche dalla Corte dei Conti nella sua relazione di bocciatura del Piano di rientro redatto dal Comune. Come risaputo, l’Ente si trova oggi nello stato di dissesto finanziario e qualche mese fa si è insediata la Commissione speciale liquidatrice.
E’ probabile che l’intero consiglio comunale, quindi tutti i diciassette consiglieri, votino per l’annullamento del bando.