La commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del Ministero dell’Interno ha approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato del Comune di Acri.
La notizia è stata ufficializzata ieri pomeriggio in una conferenza stampa indetta dall’assessore al Bilancio, Natale Viteritti, e dal sindaco, Pino Capalbo. Si è tenuta nella sala giunta del Palazzo Municipale e vi hanno partecipato l’intero esecutivo e molti consiglieri di maggioranza.
Dopo la rimodulazione, approvata dal consiglio comunale nella seduta dello scorso 1 febbraio, con il riequilibrio spalmato in cinque anni, e non più in tre, la proposta del Comune di Acri, fatta con i suggerimenti dei tecnici del Ministero dell’Interno, passa.
La prima, per la quale erano stati richieste degli accorgimenti, era stata licenziata dal consiglio comunale nello scorso settembre. La notizia ovviamente l’amministrazione comunale l’ha data con una certa enfasi.
Dopo l’excursus storico e la ricostruzione tecnica di quanto accaduto, da parte dell’assessore Viteritti, è toccato al sindaco Capalbo sottolineare gli aspetti politici di questo passaggio.
Il primo cittadino intanto ha tenuto ha sottolineare che “l’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, da parte del Ministero dell’Interno, non era affatto scontata, ma occorre anche mettere i evidenza l’errato pronostico di qualche consigliere comunale di opposizione”.
Capalbo ha poi approfittato dell’occasione per fare il punto sui primi sette mesi di governo, per i quali “siamo decisamente soddisfatti dei risultati conseguiti, per valutare i quali occorre partire da un dato inconfutabile: abbiamo ereditato un Comune in fallimento”.
Ora, per quanto riguarda i numeri, “se vi sarà una massiccia adesione alla procedura semplificata, gestita dall’Organismo Straordinario di Liquidazione, considerato che abbiamo in cassa oltre cinque milioni di euro e che la massa passiva non supera gli undici, è realistico prevedere un’uscita dalla condizione di dissesto in circa due anni”.
Il punto cruciale, per mettere in sesto i bilanci, è quello della riscossione, con particolare riferimento ai tributi relativi alla Tari e al Servizio Idrico Integrato. Il primo, al momento supera il 54%, il secondo sfiora il 24%.
Se è vero, come i due rappresentanti del governo cittadino hanno ribadito, che per raggiungere l’obiettivo occorre che i cittadini capiscano una volta per tutte che le tasse vanno pagate, è altresì pacifico che i servizi per cui vanno pagate devono essere garantiti. E la partita sull’acqua è tutta da giocare.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 02-03-2018
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