Nella polemica tra il deputato pentastellato Francesco Sapia e il presidente del consiglio comunale, Mario Fusaro, ieri, con una nota, è intervenuta anche la sede di Cosenza della Cgil.
Sapia nei giorni scorsi aveva denunciato una concentrazione di cariche nella figura di Fusaro tale da prefigurare un possibile caso di incompatibilità.
“Ci spetta per dovere di realtà – spiega la Cgil di Cosenza nella nota – riportare date e fatti rivolti all’indirizzo del deputato Francesco Sapia per avere, lo stesso, chiesto lo scorso 25 ottobre delle verifiche di competenze al direttore generale dell’Asp di Cosenza, al responsabile dell’anticorruzione della medesima Asp, nonché al segretario generale e responsabile dell’anticorruzione del Municipio di Acri. Tali accertamenti – si legge ancora nel testo -, sarebbero “saltati” in vista a causa di più incarichi e tra essi incompatibili, allorché Mario Fusaro, da presidente del consiglio del Comune di Acri, secondo l’onorevole Sapia, avrebbe incluso oltre alla dipendenza Asp con le funzioni di referente Suem 118, ex caposala (ma senza incarico di posizione) , il ruolo istituzionale di presidente del consiglio del Comune di Acri, e membro sindacale Cgil eletto nella Rsu”.
Per la Cgil, “i fatti, però, egregio deputato Sapia, sono diversi. A Mario Fusaro, dipendente Asp dal 1988, nel 2006 furono attribuite le funzioni di coordinamento; il 27 giugno del 2017, invece, ossia il giorno dopo che fu eletto consigliere comunale di Acri (presidente del consesso civico verrà eletto il 13 luglio 2017) si dimise dalla Rsu, rappresentanza nella quale era coordinatore. Non si capisce, quindi, questo fervore nel citare il D.Lgs 39/2013 a danno di una persona corretta, irreprensibile e che vive di lavoro. E’ pressoché verosimile che l’onorevole Sapia abbia confuso il ruolo del dipendente Asp Fusaro, o anche sia stato informato in maniera difforme. Come dire.. tanto rumore per nulla”.
Da “Il Quotidiano del Sud” del 02-11-2018