A differenza di circa due anni fa, quando vi fu un problema di contaminazione della sorgente V finestra che costrinse gran parte degli acresi a non fare uso dell’acqua potabile per quasi due mesi, questa volta il primo cittadino ha quantomeno avvertito l’esigenza di informare i cittadini sulla problematica dell’approvvigionamento idrico che sta riguardando diversi quartieri del centro abitato ed alcune frazioni nella zona di La Mucone.
Parliamo dei serbatoi di Logna e di quelli presenti su La Mucone, nelle cui condutture è stata rilevata la presenza di batteri coliformi (non di origine fecale) non conformi e perciò, in via precauzionale, il sindaco con ordinanza del 9 settembre u.s. ha inibito l’utilizzo dell’acqua per uso potabile e culinario.
Tutto a posto direbbe qualcuno, invece niente affatto !
È dal mese di agosto che in più punti della città sgorga dai rubinetti acqua sporca e fetida, color ruggine ed a tratti oleosa, che non può essere utilizzata nemmeno per fare una doccia o semplicemente lavarsi i denti, basta dare uno sguardo sui social dove circolano foto abbastanza eloquenti di cittadini giustamente incazzati.
Un’amministrazione seria non si limita solo a fare analisi in autocontrollo, per quanto lodevoli, sulla bontà dell’acqua che scorre nelle condotte comunali.
Un’amministrazione seria deve anche saper programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica in periodi dell’anno che provochino il minor disagio possibile ai cittadini.
Perché procedere alla pulizia dei serbatoi proprio nel mese di agosto, notoriamente caldo, che vede la presenza in città di turisti ed acresi residenti fuori che approfittano delle ferie estive per trascorrere qualche settimana con i loro parenti ? Queste attività non potevano essere eseguite qualche mese prima oppure a settembre o ottobre, quando non c’è necessità di fare almeno una doccia al giorno, evitando ad intere famiglie di adoperarsi per sopperire alla mancanza di questo bene primario?
Un’amministrazione capace, dopo le prime segnalazioni, cerca di mitigare in tutti i modi i disagi delle famiglie che non possono utilizzare l’acqua, soprattutto di quelle con presenza di anziani e disabili, per esempio con l’invio di autobotti e personale comunale laddove necessario.
Anche in queste piccole cose si nota la sensibilità e la capacità di programmazione di un’amministrazione che da tempo non riesce più a garantire nemmeno l’ordinario (decoro urbano e del centro storico, manutenzione del verde pubblico, pulizia di strade e marciapiedi, viabilità, illuminazione pubblica, randagismo, manutenzione delle strutture sportive pubbliche, decoro cimiteriale, etc. etc.).
Il primo cittadino ha chiesto di pazientare ancora una decina di giorni, in attesa dell’esito degli accertamenti che verranno eseguiti dall’ASP di Cosenza, ma nella malaugurata ipotesi in cui queste analisi non dovessero risultare a posto la macchina comunale è pronta a farsi carico delle vicissitudini di quella parte di popolazione cui sarà ancora inibito l’uso dell’acqua potabile oppure continuerà semplicemente col dire che tutto quello che bisognava fare è stato fatto, della serie: chi ha avuto, avuto, avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato ?
Confidando in un positivo epilogo, ai posteri l’ardua sentenza …
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