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L’amministrazione Capalbo non è in grado di garantire neppure l’uso di un bene primario come l’acqua, è arrivata l’ora di ammetterlo pubblicamente!
Risulta già assurdo che in Italia ogni anno si debbano pagare fatture salate di un bene che dovrebbe essere gratuito e fruibile per tutti (ricordiamo che c’è stato un referendum nazionale a tal proposito), ma sul territorio di Acri, dove l’acqua è sempre stata pura, cristallina ed abbondante (tanto da poterne cedere ai comuni limitrofi), da qualche anno la situazione è totalmente diversa, tanto che, spesso e volentieri, la popolazione resta a secco.
Questo disagio non è limitato al solo periodo estivo (come già succedeva fino a qualche anno fa) ma anche nei mesi invernali la popolazione è costretta a provvedere autonomamente per garantirsi una riserva d’acqua nella propria abitazione perché, sovente e senza alcun preavviso, in molte zone si verifica l’improvvisa interruzione del servizio. Quando ciò non accade, poi, capita spesso che l’acqua che arriva non sia potabile, o che sia torbida e maleodorante.
Condutture datate e mancanza di manodopera specializzata sono le motivazioni fornite dal Sindaco. Tutto vero, ma i frequenti guasti sulla linea, che vengono riparati alla meno peggio danno la fotografia chiara e ineccepibile di un servizio che sicuramente non viene gestito a dovere.
Tutto ciò è il frutto di un’assoluta mancanza di programmazione nell’ammodernamento della rete idrica e della totale assenza di fondi del PNRR intercettati su questa importante voce. Spesso non si comprende la effettiva causa dei guasti e si interviene in modo confuso senza risoluzione del problema. È mancato quel necessario avvicendamento tra personale comunale addetto al servizio idrico andato in quiescenza e personale rimasto in servizio. Il complesso sistema delle linee della condotta idrica di Acri sono rimaste nell’archivio mnemonico dei vecchi dipendenti del comune andati in pensione.
La città è stanca delle continue ordinanze con cui si inibisce l’uso dell’acqua per uso potabile e sanitario, delle innumerevoli interruzioni della fornitura senza alcun preavviso, servono soluzioni. Chi amministra non può limitarsi a riconoscere che esiste un problema sulla fornitura idrica, non bastano le scuse, ha il dovere e l’onere di trovare soluzioni !
Se fosse sufficiente ammettere la criticità, fare l’amministratore sarebbe un compito alla portata di tutti. Quando ci si candida a governare un comune come Acri (ottenendo addirittura un secondo mandato da sindaco), il minimo dovuto nei confronti della cittadinanza sarebbe quello di garantire quantomeno i servizi essenziali, adottando soluzioni efficaci e rapide in caso di disservizio, anche a costo di andare a bussare tutti i giorni presso i competenti enti sovra comunali, a prescindere dal fatto che siano presieduti da “amici” o “avversari” politici.
Il circolo di Sinistra Italiana Acri ha più volte denunciato pubblicamente la questione idrica ed il suo rappresentante in consiglio, Angelo Giovanni Cofone, hanno più volte sollevato la questione nelle sedi istituzionali (consiglio comunale e prefettura) e presso i competenti uffici comunali, ma ad oggi non si vede alcun miglioramento nell’erogazione del servizio, anzi, possiamo tranquillamente affermare che è peggiorato, il tutto con la beffa dell’aumento dei costi del canone idrico !
Chi amministra dia risposte certe e risolutive, si impegni nella ricerca di risorse da investire per il riammodernamento della condotta idrica comunale e non si culli sul fatto che da qui a breve la gestione del sistema idrico verrà traslato al nuovo carrozzone regionale ARRICAL, probabilmente con aggravio di costi ed un servizio ancora più inefficiente.
SINISTRA ITALIANA ACRI
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