Riteniamo che uno degli aspetti importanti, prima di divulgare notizie, sia quello di informarsi al fine di non diffondere falsità pur di apparire.
Riguardo la questione legata alla scuola di Foresta occorre fare chiarezza.
Giusto un anno fa il sindaco ed alcuni amministratori tennero un incontro con i cittadini di quella zona a cui illustrarono la situazione. In quella occasione il sindaco disse che vi era la possibilità di delocalizzare la struttura di Foresta in località San Giacomo e che, eventualmente, si sarebbe chiesto il parere ai residenti attraverso un referendum.
Solo lo scorso marzo la Regione ha comunicato, però, che la delocalizzazione è possibile solo in due casi; o se il sito in cui insiste la scuola di Foresta rientra nelle aree a rischio frana R3 ed R4 o se si sopprime un istituto. Poiché il sito non rientra nelle suddette aree e che è impossibile chiudere scuole in San Giacomo, perché già messe in sicurezza e di prossimo adeguamento sismico, si è pensato di investire i fondi, per non perderli, su Acri centro dove sarà soppresso l’istituto Monachelle. C’è di più.
Il comune non è proprietario di terreni in San Giacomo per cui, al fine di realizzare un nuovo plesso scolastico, occorrerebbe procederne all’acquisto il che comporterebbe una spesa, così come verificato dagli uffici preposti, di circa 80mila euro che, invece, saranno investiti su Foresta per la realizzazione di una villetta.
Chi dice il contrario sa di mentire in quanto gli investimenti sull’istituto comprensivo di San Giacomo, e sull’intera area, dimostrano l’attenzione per questa zona da parte dell’amministrazione comunale.
Il presidente della commissione lavori pubblici, Intrieri, fino a qualche mese fa in possesso anche della delega per lo stesso settore, probabilmente perché distratto, non si è reso conto di tutto ciò e oggi solleva questioni fuori tempo massimo.
Lo stesso Intrieri ed il collega Caiaro, presidente della commissione bilancio, hanno votato contro il bilancio di previsione 2019 ed il programma triennale e annuale dei lavori pubblici, ovvero due atti redatti lo scorso anno quando erano in maggioranza.
I due, quindi, non solo si contraddicono ma hanno anche tradito il mandato elettorale e considerato che sono stati sfiduciati dai rappresentanti della lista Acri in Comune, dovrebbero rassegnare le dimissioni.
Noi continueremo a lavorare per la comunità e i numerosi incontri periodici che facciamo sul territorio ci servono a capire quali sono le esigenze e le criticità.
A noi piace la politica dell’ascolto e non delle polemiche, la politica del fare e del dare risposte ai cittadini dell’intero territorio. Ci piace lavorare e non siamo appassionati alla spasmodica voglia di apparire facendo, spesso, disinformazione. Tra tre anni i cittadini-elettori giudicheranno su quanto abbiamo fatto.
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