Sportivamente parlando, ad Acri si preannuncia un’estate caldissima.
Da una parte c’è la società Acri calcio, ormai rappresentata da poche persone, dall’altra quella dell’Olympic Acri che, sulle ali dell’entusiasmo per l’ottima stagione appena trascorsa, vorrebbe risollevare i destini del calcio acrese, magari facendo un’unica squadra, che mantenga però i colori rossoneri, come dichiarato tempo fa dal presidente Falcone.
In mezzo però ci sono soprattutto loro, gli attori più importanti di questa storia: i tifosi, quel tifo organizzato che da queste parti è caldissimo e che, in virtù di un grande attaccamento per la squadra, rivendica il diritto di sapere cosa è meglio per lei. La loro esplicita richiesta è contenuta nella lettera aperta alla dirigenza che di seguito riportiamo:
«Scriviamo queste righe, nostro malgrado, perché ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di totale incapacità da parte dell’attuale dirigenza (se così davvero può essere definita) del calcio Acri. Tale dirigenza, che negli ultimi anni non ha fatto altro che fare sprofondare nel baratro la nostra adorata squadra, sta dimostrando – nonostante la buona volontà di nuovi soggetti disponibili a creare una nuova società forte e competente capace di riportare l’Acri in categorie più consone alla nostra storia – di non avere un benché minimo rispetto verso chi vive e lotta per la maglia rossonera. L’incapacità gestionale dimostrata sinora si sta trasformando in puro disprezzo verso la città di Acri, la sua squadra ed i suoi tifosi.
Pertanto, la tifoseria organizzata, che da sempre ha dato dimostrazione di estremo attaccamento e sostegno ai colori ed alla maglia rossonera, vuole con questo comunicato chiarire la situazione che si è venuta a creare: siamo stufi delle vostre promesse fatte sotto l’“ombrellone”, che abbiamo sempre visto tramutarsi in continue delusioni. Vogliamo che la nostra squadra torni il più presto possibile in categorie consone al proprio blasone, con a capo dirigenti seri, organizzati e, soprattutto, realmente rispettosi della maglia.
Il messaggio è chiaro e univoco: O andate via o sarà un’estate caldissima.
L’Acri non è vostra, l’Acri è di chi la ama!».