Acri. Secondo l’ultimo rapporto, l’Asp spende per gli affitti degli immobili presenti sul territorio, circa 70mila euro all’anno. L’Asp è proprietaria di tre sole strutture;
l'ospedale, che si sviluppa su 6000 metri quadrati ed ha un valore di sette milioni, il poliambulatorio di via Julia, 720 metri quadrati per un valore di 960mila euro e il centro di riabilitazione, 475 metri quadrati per un valore di 456mila euro. Per il resto paga fitti onerosi.
Vediamoli in particolare; per gli uffici di via Gemelli, che dal 1998 ospitano l’Urp, l’Adi, l’igiene pubblica, la medicina legale, il servizio veterinario, la neuro psichiatria ed il consultorio, l’Asp paga poco meno di 30mila euro all’anno, per i locali di via Giannice, 150 metri quadri, in cui sono allocati gli uffici di protesica e alimenti, dal 1997 l’Asp paga 6mila euro annui, per il Cup, oltre trecento metri quadri, in via Zanotti Bianco, dal 2010 l’Asp paga 21mila euro annui. Infine, la guardia medica di San Martino, 80 metri quadri, proprietario dal 2001 costa all’Asp poco più di 3mila euro all’anno.
Naturalmente non è solo sufficiente essere proprietario di ampi magazzini ed appartamenti ma occorre anche una buona dose di fortuna perché l’Asp richieda i locali o avere amici politici al posto giusto.
Eppure, in città ci sarebbe tanto spazio per allocare alcuni servizi. Da qualche anno, infatti, l’ospedale Beato Angelo è stato smantellato, nel senso che alcuni reparti sono stati soppressi come ostetricia e ginecologia. Si tratta di ampi e confortevoli locali che potrebbero ospitare tranquillamente uffici e servizi ed, evitare, così spese folli o locali sottoutilizzati.
C'è di più: a pochi metri dall'ingresso del Beato Angelo, vi sono immobili e depositi pagati a caro prezzo dall'Asp. Alcuni di essi sono sottoutilizzati, altri ancora vuoti. Perché, allora, non utilizzare alcuni locali dell'ospedale? Si tratta di uscite che hanno contribuito, e contribuiscono, a mandare in tilt tutto il sistema sanitario tanto che proprio la sanità è il settore che impegna circa il 60% dell'intero bilancio regionale.
Proprio qualche giorno fa, il consigliere regionale Pd, Carlo Guccione, ha sollevato la questione al fine di scrivere la parola fine al grande spreco, ed ha inviato una interrogazione, con risposta scritta, al presidente della Regione, Oliverio. Guccione chiede la ricognizione di tutto il patrimonio immobiliare dell’Asp di Cosenza, nonché la elencazione di tutti gli immobili di proprietà di terzi condotti in locazione. I fitti passivi ammontano ad oltre 2 milioni e gli immobili in locazione risultano essere oltre cento. Inoltre, dai dati del patrimonio immobiliare dell’Asp, risulta una scarsa utilizzazione del patrimonio pubblico che, in alcuni casi, è stato abbandonato, vandalizzato e lasciato in preda al degrado e al deterioramento ed un eccessivo numero di strutture in locazione passiva. Quali iniziative, si chiede Guccione nell’interrogazione, intende adottare il presidente della Regione per la valorizzazione del notevole patrimonio e per arginare il fenomeno delle locazioni passive.
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