“Sostituire tutto l'asfalto! E Subito!" è questo quanto chiede il comitato #iononscivolopiù sorto ad Acri all'indomani dell'ennesimo incidente verificatosi la settima scorsa sulla famigerata strada statale 660 che collega Acri e l'autostrada, Acri e il resto del mondo.
La petizione, sorta su iniziativa di alcuni cittadini sta riscuotendo un enorme successo. Sono già circa due mila le firme raccolte in pochi giorni per rendere partecipi di questo dramma l'Anas, la società autostrade che gestisce la principale arteria di comunicazione da e verso il centro della Sila Greca, il Comune, la Regione Calabria e il governo centrale, il Prefetto e soprattutto cittadini non solo di Acri ma dell'intero compresorio. In verità, i tavoli istituzionali sono già al lavoro per contenere la rabbia della popolazione e mettere in sicurezza la strada che da decenni sta seminando il panico tra gli automobilisti di Acri e del circondario. Quando piove attraversarla è come guidare su un terreno minato da mille rivoli oleosi. La particolare esperienza, già banco di prova tra avvocati e ingegneri nei tribunali, continua a destare un forte interesse scientifico. Con una forte pendenza dell'incidenza delle macchine finite fuoristrada. Ed è proprio per questo che il Comitato non si accontenta di una insufficiente scalifica del manto superficiale, come vorrebbe fare l'Anas, secondo fonti non ufficiali ma ugualmente informate, ma di tutto il bitume contaminato e probabilmente anche scadente urlano a gran voce i cittadini.
Una curiosità. L'esperienza della SS 666 (pardon il lapsus) è stata fatta da quasi tutti gli automobilisti acresi, dai conduttori viciniori e dai turisti. Alla lunga lista si aggiungono, vigili urbani, poliziotti, professionisti vari. E perfino alcuni giudici. A riprova del fatto che non guarda in faccia nessuno. Ed alcuni di questi per soccorre sono addirittura scivolati a piedi .