La Calabria, come risaputo, è una delle regioni più esposte ai rischi naturali: rischio sismico, alluvioni, idrogeologico, erosione costiera.
C’è un altro rischio, molto presente ma poco conosciuto e sottovalutato: il Radon, un gas radioattivo che puo’ risultare cancerogeno se inalato in concentrazioni elevate. Un gas inodore e invisibile ma molto pericoloso.
La principale fonte di questo gas risulta essere il terreno, dal quale fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi dove diventa pericoloso.
Il Radon, con simbolo chimico Rn, si concentra soprattutto in determinate rocce (granitiche e metamorfiche) e in corrispondenza delle faglie, ecco perché in molte zone della Calabria, dove sono presenti questi tipi di rocce e queste strutture, il Radon è molto presente.
Il territorio di Acri, costituito da graniti e metamorfiti ed attraversato da numerose faglie, è ad alto rischio. Ecco perché è uno dei siti più studiati da parte dell’ArpaCal.
Del gas Radon, dei suoi effetti e di come ci si può difendere se ne è discusso nel corso di un convegno che si è tenuto martedì scorso all’Unical ed a cui hanno preso parte esperti del settore, geologi, ingegneri, fisici, esponenti politici ma anche medici.
Si stima, infatti, che il Radon sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. Tre anni fa, il Comune di Acri è stato uno dei primi, della provincia di Cosenza, a partecipare all’iniziativa promossa dall’ArpaCal che prevede la formazione di una banca dati. Nel prossimo mese di maggio l’Arpacal diffonderà finalmente la
mappatura ed i risultati dei siti monitorati.
Per determinare la concentrazione di Radon presente in un locale ci si può rivolgere proprio all'Arpacal oppure ad aziende private che svolgono questo tipo di misure tramite appositi rivelatori (esposimetri).
Gli strumenti di misura vanno posizionati preferibilmente nei locali dove si soggiorna più a lungo. Poiché specialmente nel periodo invernale l'abitazione aspira aria, che potrebbe essere ricca di Radon, è preferibile effettuare le misurazioni in questa stagione. Per la eventuale bonifica, vi sono interventi di facile realizzazione e poco invasivi per gli edifici.
E’ possibile effettuare uno screening autonomo dei propri locali attraverso dei dosimetri economici ed in vendita anche su internet.
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