A cura della Associazione Culturale Carta e Penna di Torino, ha visto la luce, nel luglio del 2016, una significativa Antologia poetica essenziale, dal titolo evocativo Luce di sogni (pp. 78) della ormai nota e affermata poetessa di Acri (CS), Anna Maria Algieri.
Molto opportunamente la pittrice Giuseppina Raio Marchesiello, che ha firmato pure la Presentazione del volumetto, ha pensato per la copertina proprio un’ostrica perlacea che diventa cifra e chiave di lettura dell’intera silloge poetica.
In Luce di sogni Anna Maria Algieri ha fatto confluire il meglio di alcune delle sue raccolte poetiche, nell’ordine: Illusa speranza, Guscio di sogni, Ricordi, Oasi, Lettera di Natale ai miei genitori, Rime d’amore, Voce dell’anima, La voce del cuore, Liriche in libertà queste ultime nell’antologia Africano, che abbiamo già avuto occasione di recensire, cercando di estrarre da ognuna, sempre per rimanere nella suggestione dell’immagine di copertina, la perla.
Le tematiche che Anna Maria Algieri tratta nelle sue poesie, sfiorandole con delicatezza e lungimiranza profetica, nella consapevolezza della comune avventura umana, nulla tralasciano dei sentimenti profondi del cuore come la sofferenza, la fede, l’amore.
A questo proposito, come è ricordato nella lunga intervista a cura di Fulvio Castellani, che sigilla il volumetto, la nostra Anna Maria Algieri è stata indicata come “poetessa della quotidianità”, proprio per l’analisi che dell’animo umano troviamo nelle sue poesie, e “penna di Dio”, secondo la definizione del frate cappuccino Ignazio, per indicare l’attaccamento alla fede e alle tradizioni che ne derivano.
Basta scorrere le varie poesie delle singole raccolte, infatti, per leggere tutta la passione che Anna Maria mette in questa “notte senza tregua” (p. 10) “Notte infinita” (p. 25), che è la vita umana che, tuttavia, non perde la speranza di vedere splendere il “Sole” (p. 13).
Anche la solitudine è declinata in tanti suoi versi da Anna Maria, come in “Sola” (p. 17), fino all’invito rivolto a Dio “Non odiarmi” (p. 20) e al rimanere in attesa di “Nessuno” (p. 27), senza riuscire a versare una “Lacrima” (p. 28).
Ma a prevalere sono sempre i sentimenti positivi che fanno vedere alla poetessa di Acri, non lontana, un’ Oasi d’amore (p. 31) e all’orizzonte “pace, tranquillità, / il silenzio infinito” (p. 35).
Struggenti sono poi i ricordi familiari delle Lettere di Natale ai miei genitori che hanno come centro e punto di riferimento il suo quartiere, un vero e proprio microcosmo di umanità: “Il Casalicchio: nostalgia del passato” (pp.41-43), espressa con la forza insita nel dialetto locale.
Con “Rime d’amore” e “Voce dell’anima”, Anna Maria, tra amore, fede e ricerca, sigla il suo cammino poetico ritornando all’evocazione originale della “Perla” (p. 49), capace, in “Redenzione”, a farsi profezia di futuro e certezza: “Ho con me nuove gemme / ed una perla a raccogliere il mio dolore” (p. 68).
Mentre ringraziamo Anna Maria Algieri, per la sua più che trentennale attività letteraria, raccogliamo con gratitudine la sua convinzione, espressa sempre nell’intervista con Fulvio Castellani: “La preghiera è molto importante, direi essenziale, per la mia vita perché è un colloquio diretto col Signore e non può che essere fonte di pace e di serenità interiore, e anche di fiducia nel domani e nel prossimo”.
Una certezza di cui il nostro mondo ha un bisogno estremo. Preghiera e poesia, infatti, possono contribuire a rendere più umana la nostra inquieta e affannosa giornata terrena.
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