L’ordinanza n° 82 dell’11 agosto scorso, a firma del Presidente della Giunta regionale, Oliverio, e ripresa dal sindaco Capalbo, sta ponendo una serie di interrogativi e creando preoccupazione tra la popolazione.
L’atto interessa sei comuni, Acri, San Giorgio, San Demetrio, Vaccarizzo, San Cosmo e Santa Sofia e si rifa al Decreto legislativo n° 31 del 2001 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.
In questo periodo l’acqua scarseggia e, quindi, si è dovuto provvedere alle cosiddette Acque in deroga contenenti i fluoruri.
Tutto consentito dalla Legge, però, per quei Comuni, come il nostro, interessati dal degrado di risorse idriche. In questi casi, infatti, è concessa la possibilità di accordare deroghe ai valori prescritti purchè non comportino potenziale rischio per la salute umana e nel caso in cui (come il Comune di Acri) l’approvvigionamento non può essere assicurato con altri mezzi.
La deroga è fissata in un mese, quindi fino al 11 settembre, ed è successiva ad una comunicazione della Sorical con la quale la Società comunicava l’impossibilità, da parte degli impianti, di mantenere la portata di acqua necessaria. L’ordinanza è stata emanata dopo aver sentito il parere del Ministero della salute.
Si autorizza, quindi, l’erogazione dell’acqua con una concentrazione di fluoro sino a 2,5 mg/l (il limite è di 1,5 mg/l) soglia entro la quale non dovrebbero esserci rischi per la salute pubblica.
Per precauzione, però, l’Ordinanza consiglia il non consumo dell’acqua a soggetti a rischio, inclusi i bambini con meno di tre anni, gli anziani over 65 e le imprese alimentari.
Per il nostro Comune le zone interessaate sono quelle servite dall’acquedotto Trionto e situate a nord del centro abitato.