Sono le 10,35 di domenica scorsa, quando Papa Francesco, in lingua latina, proclama Santo, Beato Angelo d’Acri, all’anagrafe Luca Antonio Falcone, da ieri Sant’Angelo d’Acri. Alle 9 lo spazio antistante la Basilica-Santuario, è abbastanza pieno di fedeli che hanno potuto seguire la cerimonia del Vaticano in diretta attraverso uno schermo gigante.
Dopo l’annuncio, applausi, sventolio di fazzoletti bianchi, gioia, commozione e campane a festa. L’attesa spasmodica e festosa, poi l’evento in una caldissima domenica.
Quindi la Santa Messa officiata da don Gianpiero Fiore e l’adorazione del corpo di Sant’Angelo da parte dei fedeli che hanno.frequentato la basilica fino a tarda sera. In quasi tremila, invece, hanno assistito dal vivo alla Canonizzazione, raggiungendo Città del Vaticano con bus organizzati o mezzi propri. Alla fine i calabresi, tra cittadini, clero e personalità istituzionali, erano circa seimila.
Tra loro anche l’arcivescovo della diocesi Cosenza-Bisignano, Nolè, Padre Francesco, Guardiano del Convento, accompagnato da molti Frati, Padre Pietro, Ministro Provinciale dei Minori Cappuccini, il sindaco Capalbo con il Gonfalone della città e la giunta al completo ed il Comandante della Polizia Municipale, Manes. Accanto a loro anche il Ministro calabrese Minniti, il Presidente della Giunta regionale, Oliverio, la deputata Enza Bossio ed il consigliere regionale, Aieta.
“Una immensa gioia per me e per tutti gli acresi che ho avuto l'onore di rappresentare in questo momento storico per la nostra comunità”, ha detto il primo cittadino. Sin dalle prime ore del mattino di domenica, i fedeli presenti a Roma hanno iniziato a postare, sui vari social e siti internet, video, foto e selfie di questa storica giornata per la chiesa calabrese ed acrese in particolare.
Altri ancora, hanno assistito all’evento da casa, sintonizzandosi su Tv2000, Acritv ed Acrinrete.info che hanno ricevuto migliaia di contatti. In realtà la festa, nella cittadina silana, è cominciata già da qualche giorno con addobbi, coccarde e festoni bianchi e gialli, i colori del Vaticano, e l’immagine del Frate Cappuccino presente in vie e piazze e sulle pareti di abitazioni, scuole ed uffici. Artigiani, hobbysti e commercianti ricordano la figura del Santo attraverso oggetti e prodotti. Insomma, un’intera comunità contagiata dal grande evento. Lunedì, altro momento commovente con la processione della Statua del Santo, benedetta da Papa Francesco, che alle 20 sarà accompagnata in processione da piazza Purgatorio alla basilica. Da martedì una serie di cerimonie, sia al mattino che al pomeriggio, e sabato 21 alle 15,30 all’anfiteatro la Messa di ringraziamento alla presenza dell’arcivescovo Nolè. Infine, il giorno della ricorrenza della sua morte, il 30 ottobre, con le Sante Messe, la tradizionale fiera e l’accensione della lampada votiva da parte dei sindaci di Acri e Cetraro.
Il programma completo è consultabile su www.santoangeloacri.it Luca Antonio Falcone nasce ad Acri il 19 ottobre 1669. Seguace di san Francesco d’Assisi, diventa il grande missionario ed apostolo dell'Italia meridionale, rifugge da cariche pubbliche e possiede i doni delle estasi, delle profezie e delle guarigioni miracolose e si schiera dalla parte dei deboli contro gli abusi e le prepotenze dei potenti, muore ad Acri il 30 ottobre 1739. Viene proclamato Beato da Papa Leone XII° nel 1825. Le sue ossa, ricomposte sono custodite all’interno dell’urna bronzea nell’ampia Basilica.
Diversi sono i miracoli ed i prodigi a lui attribuiti ed affrescati all’interno della basilica e del chiostro. Il processo di canonizzazione inizia nel 2012 quando agli organi preposti fu sottoposta la vicenda di un ragazzo acrese vittima di una grave incidente stradale avvenuto nel 2010. Nello scorso mese di dicembre la Commissione medica da parere favorevole al miracolo per intercessione e nel Concistoro dello scorso marzo, il via libera alla Santificazione. Nel marzo del 2010, Salvatore Palumbo, oggi 25 anni, resta vittima di una grave incidente stradale a bordo del suo Quad.
Per i medici non c’è nulla da fare e si pensa, addirittura, all’espianto degli organi. La fede e la devozione verso il Beato Angelo, spingono i familiari a richiedere ai Frati Cappuccini una reliquia.
Il cordone del Frate Cappuccino viene posto sotto il cuscino, dopo qualche giorno Salvatore si riprende dal coma e migliora di giorno in giorno.
Oggi Salvatore sta bene e non necessita di alcuna cura.
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