A poco più di due anni dalla sua scomparsa, arriva un giusto riconoscimento per Salvatore Filippo Bonofiglio.
Per tutti semplicemente “U iesu”, ma quando giocava anche “U bomber”. Ci ha lasciato presto, nel giugno del 2015, quando aveva soli 52 anni. Sposato con Anna con la quale ha avuto Ludovica e Pasquale.
Immani le sue doti; umane e calcistiche, quando lo incontravi non negava mai una stretta di mano ed un sorriso e neanche un caffè.
“U iesu” era anche generoso ed affabile ma anche molto bravo sul rettangolo di gioco. Attaccante, prima punta, col fiuto del gol. Non era alto ma aveva altre caratteristiche; velocità, dribbling, scaltrezza.
Uno spauracchio per le difese avversarie che, spesso, dovevano usare le maniere forti per fermarlo. Ha fatto sognare intere generazioni, come quella del sottoscritto, a metà degli anni ’80 quando l’Acri Calcio militava, per la prima volta nella sua lunga ed onorata storia, nel campionato Interregionale, ora serie D. Un torneo difficile, con formazioni pugliesi, siciliane, campane e lucane ma nel quale i rossoneri, grazie anche a Bonofiglio, riuscivano a comportarsi egregiamente.
Otto lunghi anni di Interregionale, senza dimenticare l’appassionante duello con il Kroton, nella stagione 1986/87.
Erano gli anni dei Bove, Tartaglione, Palladino, Ventra, Caridi, Esposito, Bacilieri, Spadafora, Capalbo e di Ristic con il quale U Iesu formava una coppia di attacco formidabile e micidiale. Bonofoglio è stato l’artefice di grandi successi, promozioni e momenti indelebili per la storia del calcio acrese. Insomma, uno dei giocatori più rappresentativi.
Considerando che i criteri adottati per l’intitolazione di impianti sportivi sono improntati sulla scelta di personaggi che hanno contribuito, per il loro prestigio e per la loro attività, alla vita sportiva della città, l’Amministrazione Comunale, su imput di alcuni cittadini, ha deciso di intitolare la tribuna ovest, quella che ospita i tifosi locali e la tribuna stampa, a Salvatore Bonofiglio, ritenuto simbolo di valore, lealtà e generosità.
La decisione sarà ratificata dal consiglio comunale che dovrebbe tenersi agli inizi del prossimo mese.
Presto, quindi, il suo nome resterà per sempre legato allo stadio già intitolato ad un altro apprezzato giocatore, Pasquale Castrovillari, portiere negli anni ‘50/’60, poi dirigente, accompagnatore, presidente onorario, scomparso nel 2009 a 96 anni.
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