Lo scriviamo spesso; ci piace essere cronisti piuttosto che giudici. Lo faremo anche in questa sede.
Raccontiamo i fatti e poniamo domande.
La presentazione (e non l’inaugurazione come qualcuno erroneamente continua a scrivere e dire in giro), è stata accompagnata anche da molte polemiche oltre che da una giustificata soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale.
Le polemiche, anzi le invettive, soprattutto sui social, sono dovute alla corposa presenza all’interno della struttura.
Più avanti il sindaco dirà la sua. In effetti c’era un bel po' di gente; autorità civili, religiose e militari, parlamentari (Bruno-Bossio), consiglieri regionali (Morrone, Aieta), il presidente della Provincia, Iacucci, sindaci, il sen. Trematerra e, naturalmente, anche semplici cittadini che, sapendo dell’evento, hanno voluto vedere da vicino l’opera costata circa 4 milioni e che può ospitare circa tremila persone.
A proposito, dal 25 gennaio sarà visitabile di mattina.
Sugli aspetti tecnici si è soffermato uno dei progettisti, Angelo Trematerra, che ha fugato dubbi ed, in un certo senso, ha risposto ad alcune domande che avevamo posto in un precedente scritto.
I lavori, quelli previsti, sono terminati.
Questione parcheggi; non erano previsti, pertanto si dovranno utilizzare aree limitrofe servite da appositi mezzi messi a disposizione da chi organizza l’evento.
Nell’area circostante la struttura, invece, è intenzione di questa amministrazione realizzare parchi giochi, area verde e strutture sportive.
Questione seggiolini; non erano previsti ma saranno installati grazie ad una manifestazione di interesse rivolta a chi voglia essere presente con il proprio marchio.
Energia elettrica; il comune ha già fatto richiesta all’Enel per l’installazione di una cabina.
Suppellettili vari, attrezzi per la palestra e riscaldamento; saranno a carico di chi dovrà gestire la struttura.
A proposito di quest’ultimo aspetto, il comune dovrà (speriamo in tempi celeri) redigere il regolamento e indire il bando per l’affido (se non vuole gestirlo).
Come si evince, quindi, non diciamo fesserie quando scriviamo che la struttura non è ancora fruibile sia per atleti che per spettatori.
Ciò non toglie che la stessa sia una delle più moderne e funzionali della regione.
Le polemiche; a nostro avviso si sarebbero potute evitare se ci fosse stata soltanto la consegna dell’opera da parte della ditta al sindaco ed al consiglio comunale (che rappresentano la città) rinviando a giorni migliori (senza pandemia e con più servizi) la presentazione, magari anche con un evento sportivo o di spettacolo.
Ieri, invece, inevitabilmente gli assembramenti non sono mancati anche se tutti gli intervenuti indossavano la mascherina.
Sebbene ciò le lamentele si sono sprecate e anche la nostra pagina facebook (oltre che i nostri telefoni) sono stati inondati da messaggi di indignazione.
Siamo stati capaci di trasformare una giornata importante e di festa in un polverone di polemiche.
Ma come accaduto con la s.s.660 e con la Sibari Sila, gli errori sono stati commessi ora si pensi ad ultimare (nel migliore dei modi) l’opera.
Ma perché questa fretta per presentare la struttura?
E’ stata o meno una decisione opportuna?
Quanto tempo ci vorrà per vedere partite di calcetto, pallavolo, basket e concerti musicali?
Quanto tempo ci vorrà per redigere regolamento e bando?
Sono solo alcune domande.
Ieri abbiamo ricevuto una nota del sindaco che di seguito pubblichiamo; “la presentazione del Palazzetto dello sport, alle autorità civili Religiose militari e ai presidenti della associazioni sportive nonchè alle forze dell'ordine è stata fatta nel pieno rispetto delle norme anticovid, dipositivi di sicurezza e distanziamento.
Non c'è stata inaugurazione aperta al pubblico proprio in considerazione delle motivazioni in premessa.
Il palasport ospita 2800 posti a sedere e tremila in piedi.
Avremmo potuto finanche ospitare circa 1000 persone.
Così non è stato. Riguardo la zona arancione, ricordo che gli spostamenti per chi ricopre ruoli istituzionali è consentita, infine per quanto riguarda le scuole, ad oggi gli studenti acresi ritorneranno in aula il 7, i contagi sono bassi e, quindi, non sono previste ordinanze sindacali a meno che non vi saranno disposizioni del Governo nazionale.”
A voi le conclusioni.
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